di Laura Lana
Due nuove cause nel groviglio legale che vede al centro il Consorzio Trasporti Pubblici, messo in liquidazione nel 2010 dai Comuni soci (Sesto, Cinisello, Bresso, Cologno, Cormano, Cusano, Muggiò). "Atm ha promosso un’azione generale contro tutti – spiega Antonio Lamiranda, assessore alla Mobilità -. Si tratta di una causa civile in cui chiede di accertare che non deve nulla a nessuno". Una pietra tombale, insomma, dopo 10 anni di contenziosi che ha visto come soggetti attivi e passivi i Comuni, soprattutto Sesto e Cinisello, il Ctp e l’azienda Caronte, che in passato gestiva alcune linee di trasporto pubblico locale. Atm chiede di ottenere l’accertamento negativo dei crediti che sarebbero a carico della società e a favore degli enti convenuti. Cifre che derivano dalla vendita di titoli di viaggio del Sitam, il sistema integrato tariffario dell’area milanese. "In sostanza, Atm dice ‘Non devo niente a nessuno’ e solleva anche l’avvento della prescrizione parziale verso Caronte. È una citazione complessa, di 141 pagine", sottolinea Lamiranda. C’è poi un altro nodo, che riguarda l’annosa questione delle linee cimiteriali di Sesto e della 712. "In questo caso balla un decreto ingiuntivo di oltre 800mila euro. Il tribunale di Monza ha respinto la richiesta di Caronte – continua Lamiranda -. Ora Caronte ci ha notificato l’appello con cui impugna la sentenza. Anche in questo caso il Comune si difenderà, respingendo ogni richiesta: non è l’ente a dover rispondere economicamente, anche se le linee di trasporto erano esercitate nell’interesse pubblico".
Insomma, l’amministrazione mette le mani avanti: se dovesse cadere sul Ctp una tegola superiore ai 6 milioni (quello che c’è in cassa), i municipi non tireranno fuori un euro. "Con il nuovo liquidatore del Ctp abbiamo risolto l’interpretazione giuridica della natura della società: non è più ritenuto un consorzio, su cui gli enti pubblici soci rispondono con capitale proprio, ma è una Spa in liquidazione e i Comuni non rispondono in via solidale con la copertura di tutta la perdita eventuale. Questo mette al riparo da possibile situazione negativa che vedrebbe precarietà nei bilanci a fronte di pretese laddove il giudice dovesse decidere a sfavore del Ctp".