Salvatore
Pellecchia*
Al momento nessuna azienda ci ha comunicato che avrebbe fatto assunzioni in vista dei controlli sui mezzi per il rispetto delle norme anti Covid e c’è preoccupazione per il rischio di aggressioni al personale. Siamo in un settore in cui abbiamo registrato un escalation delle aggressioni sia nei confronti degli operatori della mobilità che dei ferrovieri.
Bisogna fare attenzione a chi non si creino potenziali situazioni che potrebbero favorire un ulteriore incremento di questo fenomeno delle aggressioni. Abbiamo già delle figure professionali che hanno il compito di verificare il possesso del biglietto di viaggio, che controlla il possesso della mascherina e che controlla la capienza all’80%.
Il tema è che succede quando c’è l’indisponibilità a scendere dal mezzo una volta raggiunto il limite? non abbiamo persone istruite e formate per fare l’ordine pubblico. I controllori ci sono per controllare il servizio commerciale. Nel settore c’è una carenza cronica di personale che provoca la soppressione di linee e di mezzi per mancanza di operatori. Di autisti, poi, se ne trovano sempre di meno anche perché con livelli di stipendio così basso molti scelgono per esempio di fare il rider piuttosto che stare otto ore su un autobus.
I sindacati hanno chiesto al ministero delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili l’avvio di un confronto e hanno proposto il 30 agosto come data per il primo incontro. Noi abbiamo provato a dare delle indicazioni già lo scorso anno in occasione della firma del Protocollo del 20 marzo 2020. Il problema degli affollamenti ovviamente si registra soprattutto nelle grandi città come Roma, Milano e Napoli. Con lo scaglionamento degli orari e in particolare delle amministrazioni pubbliche e delle scuole si potrebbe mitigare il problema anche se non risolverlo.
*Segretario generale Fit-Cisl