GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Il Consiglio di Stato bacchetta la Regione: più fondi per il trasporto pubblico di Milano

Accolto il ricorso contro i criteri di riparto della Giunta lombarda. In arrivo una delibera-obbligata per valutare le compensazioni. A febbraio furono stanziati oltre 426 milioni di euro per il 2024

La mobilità è un settore cruciale delle politiche di Palazzo Marino e non solo

La mobilità è un settore cruciale delle politiche di Palazzo Marino e non solo

Milano – Nel confronto-scontro che a cadenza regolare oppone il Comune di Milano alla Regione Lombardia sul riparto dei fondi per il trasporto pubblico locale è intervenuto il Consiglio di Stato. E la diretta conseguenza dell’intervento dei giudici sarà una delibera con la quale la Giunta regionale si impegna a valutare l’entità delle risorse da liquidare, in un secondo momento, al sistema del trasporto pubblico milanese a titolo di compensazione. La delibera, salvo sorprese, sarà approvata lunedì dall’esecutivo di Palazzo Lombardia. E all’orizzonte pare esserci un adeguamento dei trasferimenti, non un incremento vero e proprio. La sentenza, invece, risale a metà agosto.

A portare in tribunale la Regione non è stato il Comune di Milano ma, per l’esattezza, l’Agenzia del Trasporto Pubblico Locale di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia, che ha ritenuto di dover impugnare la delibera della Giunta lombarda datata 28 dicembre 2017 perché sarebbe uscita svantaggiata dalla ripartizione dei contributi regionali da trasferire alle varie Agenzie per far funzionare autobus e filobus, tram e metropolitane. Se in primo grado i giudici del Tar avevano respinto il ricorso dell’Agenzia, in secondo grado quelli del Consiglio di Stato lo hanno invece accolto. E per una ragione tecnica, che può essere sintetizzata come segue: Milano e l’Agenzia competente per il suo territorio sono stati svantaggiati dall’applicazione, da parte della Regione, di criteri di riparto (costi standard) non più al passo con i tempi. La delibera regionale del dicembre 2017 e il riparto in essa previsto avrebbero dovuto decadere in automatico di fronte al decreto ministeriale del 2018, “che – scrivono i giudici – ha integralmente sostituito” il provvedimento regionale “almeno per quanto riguarda i costi standard”.

Così però non è stato né secondo l’Agenzia del Tpl né secondo gli stessi giudici, che rilevano come i decreti di assegnazione delle risorse “successivi” alla delibera di Giunta del dicembre 2017 si siano “fedelmente attenuti a criteri di riparto percentuale” previsti da un allegato alla stessa delibera.

A parziale discolpa della Regione va sottolineato che la delibera contestata andava a colmare un vuoto creato dallo Stato, che ha tardato a ridefinire i costi standard: avrebbe dovuto provvedervi già dal 2013, invece vi ha provveduto solo nel 2018. Da qui la scelta della Regione, condivisa dai giudici che sottolineano come non si possa rimanere “a tempo indeterminato in attesa dell’intervento statale”. Nel frattempo però, la delibera della Giunta di Palazzo Lombardia ha finito per scatenare non solo il contenzioso tra la Regione e l’Agenzia del Trasporto pubblico locale di Milano ma anche una guerra tra più Agenzie del Trasporto pubblico locale, se è vero che quelle di altre province lombarde si sono costituite in giudizio al fianco della Regione e contro Milano. Un pasticcio di non poco conto se si pensa alle condizioni già critiche in cui versa il comparto del trasporto pubblico proprio dal punto di vista dei fondi a disposizione, nonché al dibattito in corso da anni – e finora sostanzialmente infruttuoso – sulla necessità di rivedere i criteri con i quali vengono elargiti i fondi nel doppio passaggio dallo Stato alle Regioni e dalle Regioni alle Agenzie di bacino.

Un risultato concreto, però, ci sarà ed è quello già anticipato: all’ordine del giorno della seduta della Giunta regionale di lunedì c’è infatti una delibera per l’“attribuzione di risorse alle Agenzie del Trasporto pubblico locale per l’esercizio 2024”, con la specifica che si tratta di “determinazioni conseguenti alla sentenza del Consiglio di Stato numero 7124/2024”, esattamente quella appena esposta. In attesa di capire l’entità della compensazione, lo scorso febbraio la Regione aveva riservato all’Agenzia di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia la somma di 426.485.000 euro. Qualche mese più tardi, ad agosto, Arianna Censi, assessora comunale alla Mobilità, aveva quantificato in 300 milioni di euro il fabbisogno (aggiuntivo) della sola Milano per la gestione di una rete di trasporto che si è via via estesa negli anni soprattutto per l’apertura di nuove tratte della metropolitana. La M4 è solo l’ultima.