Milano – Era un fuoriclasse dello sci ripido, quello che si pratica fuori pista, su pendii che a chi non si intende di questa disciplina sembrano pane per uno stambecco e non per un umano. Alessandro Stucovitz, milanese di 38 anni, li affrontava con naturalezza. Ma proprio la sua montagna lo ha tradito: è morto domenica, travolto da una valanga durante un’escursione in Svizzera nel territorio di Pontresina, nel Canton Grigioni, al confine con la provincia di Sondrio.
Ora su Instagram si moltiplicano i messaggi di cordoglio, i cuoricini neri lasciati per lui – che sul social era presente con l’account “Stucobisturi“ – in contrasto con il bianco delle distese di neve. Tra i ricordi, il video pubblicato da un amico che con lui era stato sul Piz Palü, la vetta di 3.900 metri che non gli ha lasciato scampo, la settimana prima, sul versante orientale: nelle immagini Stucovitz scende sicuro, un puntino scuro che crea solchi nel bianco lasciandosi alle spalle nuvole di neve create al suo passaggio, tutto ripreso da un drone. "Fantastico – uno dei commenti – ma la montagna troppo spesso chiede un prezzo troppo alto da pagare". C’è chi lascia applausi, cuori, lacrime. "Mi dispiace per la tua perdita". Un amico fa sapere che i familiari sono ora in attesa della salma, poi ci sarà l’ultimo saluto. Stucovitz lascia una fidanzata. Laureato in ingegneria, hanno riferito conoscenti, lavorava come consulente in un ufficio nel campo del diritto brevettuale.
Ma la montagna era la sua passione, e la raggiungeva appena poteva. Non solo praticava lo sci ripido ma, con altri appassionati, partecipava al progetto “Every damn weekend”, una web serie dedicata a questo sport. "Conosceva la montagna come le sue tasche. Era uno sciatore esperto che purtroppo è stato sfortunato", ha commentato un suo caro amico, dopo la disgrazia. Domenica stava trascorrendo la giornata con altri tre scialpinisti; partiti dalla Diavolezza, erano saliti sul Piz Palü e raggiunta la cima si sono separati: due sono scesi lungo lo stesso percorso, gli altri, tra cui Stucovitz, hanno scelto il fianco nord. Verso mezzogiorno proprio dal versante settentrionale della montagna si è staccata una valanga, che ha travolto lo scialpinista di Milano trascinandolo per centinaia di metri.