Le indagini per la morte di Francesco Chillico, 62 anni, sono ancora in corso, anche se l’ipotesi più accreditata è che le fiamme che lo hanno avvolto senza lasciargli scampo siano divampate a causa di un incidente. Forse un corto circuito di uno degli elettrodomestici in cucina, locale da cui è scoppiato il rogo. C’è chi, tra i vicini, pensa a una sigaretta rimasta accesa o al malfunzionamento di qualche presa elettrica. Per ora i vigili del fuoco e i carabinieri non escludono alcuna pista e saranno le relazioni e i rilievi a individuare la causa dell’incendio scoppiato in via Roma, civico 97, complesso Tre Fontane. L’allarme è scattato nella notte tra lunedì e martedì, intorno alle 2.30. A chiamare i soccorsi sono stati i vicini che hanno sentito il forte odore di fumo e la coltre nera uscire dall’appartamento del secondo piano, dove vivevano i tre fratelli Chillico. Il più giovane, Francesco, non ce l’ha fatta e ogni tentativo di salvargli la vita è stato inutile: troppo il fumo respirato e gravissime le ustioni riportate. Il secondo fratello è, nel momento in cui scriviamo, in prognosi riservata, portato all’ospedale Niguarda in codice rosso, in condizioni disperate. Il terzo è riuscito a salvarsi la vita. Anche lui è ricoverato in ospedale, ma solo per accertamenti sanitari: secondo le prime informazioni, non si troverebbe in pericolo di vita. "Una disgrazia - ha commentato il sindaco di Bresso Simone Cairo -, esprimo a nome dell’Amministrazione condoglianze e cordoglio per la vittima di questo terribile incidente e auguro agli altri due fratelli, più o meno tutti coetanei, di riprendersi. L’intervento delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco del distaccamento di Sesto è stato rapidissimo e ha permesso, seppur nella tragedia della scomparsa del 62enne, di non consentire alle fiamme di propagarsi nei vicini appartamenti, coinvolgendo altre famiglie.
Attendiamo - conclude il primo cittadino - aggiornamenti dalle forze dell’ordine che stanno verificando, oltre all’origine del rogo, anche le condizioni di agibilità delle abitazioni". I tre fratelli vivevano insieme da qualche anno, dalla scomparsa dei genitori. Erano seguiti da assistenti sanitari e di sostegno (non attivati dai Servizi sociali comunali, ma comunque le condizioni di fragilità erano monitorate costantemente, con visite periodiche da parte degli operatori). Tanti i messaggi di cordoglio sui social: i fratelli erano conosciuti nel quartiere centrale di Bresso dove abitavano, di fronte alla scuola materna.