REDAZIONE MILANO

"Tre mesi di paternità. Diritto, non concessione"

Le donne sono una risorsa preziosa per il mercato del lavoro, ma il calo delle nascite minaccia di ridurne la disponibilità. Manageritalia promuove campagne per avvicinare le ragazze alle materie STEM e per incentivare la genitorialità condivisa. Serve una legge per estendere il periodo di paternità obbligatoria.

"Siamo di fronte a un drammatico problema demografico, e il mondo del lavoro in questa fase è obbligato a utilizzare al meglio le risorse femminili. Non c’è altra soluzione". Luisa Quarta, marketing director nel settore della finanza e responsabile del Gruppo donne manager di Manageritalia, guarda ai dati allarmanti sull’inarrestabile calo delle nascite. Nei prossimi anni, quindi, potrebbero mancare sempre più risorse qualificate nel mercato del lavoro.

Come si potrebbe intervenire?

"Come Manageritalia stiamo promuovendo campagne per avvicinare le ragazze alle materie Stem. Il mondo sta cambiando ma restano ancora tanti passi avanti da fare. Partendo dalla scuola si può fare molto, ’ma il processo per arrivare a una vera parità di genere è più articolato. La ricerca Ipsos dimostra che il problema è sentito, anche dagli uomini".

La vostra campagna verte sulla genitorialità condivisa. Come innescare un reale cambiamento?

"Diverse aziende illuminate stanno offrendo ai dipendenti la possibilità di prendere tre mesi di paternità a stipendio pieno dopo la nascita di un figlio. Il problema è che molti papà non ne approfittano perché hanno paura di essere discriminati o messi da parte. Servirebbe quindi una legge per estendere il periodo di paternità obbligatoria oltre ai giorni attuali, trasformando in un diritto per tutti quella che ora è una concessione delle singole imprese. La cultura sta cambiando nelle multinazionali, ma il tessuto produttivo dell’Italia è composto per il 95% da Pmi. È lì che va fatto il lavoro più profondo".

A.G.