Milano – Alunni, ex alunni, disabili e non, genitori e professori si sono riuniti questo pomeriggio in via Vivaio, a Milano, per ''abbracciare'' la storica sede che da quasi cinquant'anni ospita la scuola media statale per ciechi a indirizzo musicale. Terminato l'anno scolastico, è infatti fissato al 30 giugno l'inizio del trasferimento nella scuola di via D'Annunzio. Una scelta che il Comune di Milano - denunciano i genitori - sta portando avanti ''senza possibilità di dialogo, incurante della sentenza del Tar e della conferma del Consiglio di Stato che gli intimava di coinvolgere la comunità scolastica nella questione del trasloco''.

La nuova sede individuata da Palazzo Marino ''ha dimostrato di non soddisfare i requisiti necessari a replicare lo speciale progetto educativo e di inclusione della scuola Vivaio'', dove gli alunni con sostegno rappresentano il 19,5% del totale, contro il 4,6% della media nazionale. L'istituto speciale, infatti, fin dalla sua nascita si caratterizza per un particolare progetto di coeducazione e inclusione, che - secondo i genitori che si oppongono al trasferimento - può essere garantito solo nell'istituto dei ciechi di via Vivaio, che con i suoi ampi spazi esterni e l'assenza di barriere ha le caratteristiche strutturali necessarie. E così, oltre alle azioni legali in corso, una rappresentanza di famiglie e studenti si è ritrovate questo pomeriggio per opporsi, con musica e manifesti, al trasferimento.

''Salviamo i glicini, le palme e le balere, ma i bambini della scuola più inclusiva di tutte, un modello unico per l'intero paese, no?'' la domanda contenuta nella convocazione dell'appuntamento, a cui hanno risposto circa trecento persone. ''I bambini della Vivaio non si arrendono mai'', ''l'inclusione per noi non è slegata dal contesto'' alcuni dei cartelloni esibiti dai manifestanti. Tra loro anche il sottosegretario all'Istruzione Paola Frassinetti, la consigliera regionale di Fratelli d'Italia Chiara Valcepina e il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino, Alessandro De Chirico, che in una nota punta il dito contro la vicesindaco e assessore all'Istruzione, Anna Scavuzzo, che ''ha gestito malissimo e con arroganza la situazione a partire dal suo primo mandato quando il dossier Vivaio poteva essere affrontato in maniera più serena e senza dover correre per imporre una decisione''.