Tre guasti in una mattina. Abbastanza per bloccare la circolazione dei treni regionali in Lombardia. Abbastanza per riaccendere, complice il periodo elettorale, la polemica su un sistema ferroviario che continua a lasciare a desiderare. Ad andare all’attacco è stata la Regione. Nel mirino: Rete ferroviaria italiana (Rfi). Prima i fatti, però.
Due dei tre guasti si sono registrati nelle primissime ore della mattina. Il primo intorno alle 5, all’altezza della stazione milanese di Greco-Pirelli, ed ha riguardato uno scambio ferroviario. Il secondo un’ora più tardi, in provincia di Pavia, tra Stradella e San Nicolò: ad andare in panne è stato il passaggio a livello. Decisiva, secondo Rfi, anche la neve. Per sistemare lo scambio c’è voluta un’ora, per sistemare il passaggio a livello, invece, ce ne sono volute più di 8: tutto risolto solo alle 14.20. Infine il terzo guasto, avvenuto intorno alle 11.15, stavolta alla stazione di Desenzano, in provincia di Brescia, e risoltosi un’ora più tardi: "Inconveniente tecnico alla linea", hanno riferito da Rfi. Come non bastasse, intorno alle 12.40, altro stop coatto, all’altezza della stazione di Lonato, di nuovo nel bresciano: nessun guasto in questo caso, ma la necessità di liberare i binari dai rami che vi erano caduti nel frattempo. Da qui rallentamenti che per tutta la mattina hanno riguardato le linee da e per Bergamo, Lecco, Como, Brescia, Verona, Pavia e Piacenza. Con ritardi compresi tra i 30 minuti e le 2 ore, a seconda delle linee. Da qui, poi, l’affondo della Regione.
"Abbiamo investito 1,7 miliardi di euro per treni nuovi ma i disagi di questa mattina (ieri ndr) confermano che fino a quando la Lombardia non avrà un’infrastruttura all’altezza il sistema ferroviario lombardo dovrà fare i conti con problemi per i pendolari e tutti i viaggiatori – sottolinea Claudia Terzi, assessore regionale a Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile –. Metà della Lombardia è stata bloccata fino a tarda mattinata da due guasti infrastrutturali e dalle conseguenze della nevicata sui sistemi di Rfi, causando ritardi e soppressioni. Fa strano, quindi, leggere ogni giorno le accuse di chi pensa di risolvere tutto cambiando l’azienda ferroviaria". Il riferimento è ai due candidati alla presidenza Letizia Moratti (Terzo Polo) e Pierfrancesco Majorino (Pd, Alleanza Sinistra-Verdi e M5S). "Finché non si rivolvono i problemi di un’infrastruttura vecchia e congestionata ogni investimento sul materiale rotabile degno di una regione come la Lombardia viene vanificato", conclude la Terzi. Analoghe le parole di Attilio Fontana, governatore uscente riconfermato dal centrodestra: "La rete è assolutamente obsoleta e se non si interviene rapidamente la situazione non può che peggiorare".