Moroni Dopo un periodo direi non troppo brillante, fisicamente parlando, ho di nuovo preso in mano il bel libro di Roberta Lucato “Accadde 100 anni fa“ e da ex pendolare sono stato stimolato a leggerlo anche per via degli scioperi ormai settimanali e dei quotidiani disservizi di vario tipo. Avevo parlato del libro già nella mail, a cui avevo dato il titolo “Amarcord“, pubblicata su “Vita da pendolare“ lo scorso settembre. Giovedì 5 dicembre 1901 siamo alla “Prova di velocità“ sulla linea elettrica Milano-Gallarate-Varese (tuttora molto trafficata, direi). Alle 10,50 in punto il treno speciale parte dalla stazione di Milano con oltre sessanta invitati a bordo, fra cui Giovanni Bagaini (a cui è intitolata la via in cui abito), direttore della Cronaca Prealpina di Varese, e il professor Brentari, del Corriere della Sera. Il conduttore lancia il treno a grande velocità, fino a toccare i 90 km orari: un’autentica “volata“ tra le vaste campagne del Milanese e i popolosi centri industriali. Solo due fermate e poi via verso Varese, dove il treno arriva con due minuti di anticipo. Quella linea l’ho utilizzata negli ultimi due anni da pendolare nella mia vita lavorativa, fra il 2001 e il 2003, e quindi mi è rimasta nel cuore. Leggendo questo breve resoconto di oltre un secolo fa mi ha molto affascinato il pensiero di quella che per i tempi era una novità assoluta. Ecco perché avevo dato alla mia precedente mail il titolo “Amarcord“. Enzo Bernasconi, Varese Due minuti di anticipo. Ma noi, pendolari di oggi, non pretendiamo tanto. Ci accontenteremmo di un treno che arriva in orario, dopo avere viaggiato a velocità normale in un giorno normale. Titolo: “Elogio della normalità“. Possiamo sperare? gabrielemoroni51@gmail.com
CronacaTreno con due minuti di anticipo, la realtà di ieri e il sogno di oggi