GABRIELE MORONI
Cronaca

Treno deragliato a Pioltello, il macchinista: "Forte dolore per le vittime"

Rilievi coi droni: spunta una traversina rotta

Il treno accartocciato

Milano, 29 gennaio 2018 - La voce pacata, il tono cortese di chi vive con grande dignità una esperienza imprevedibile, traumatica, dolorosa. Dopo 36 anni trascorsi in ferrovia. Renato Signorini, il macchinista del treno 10452, è nella sua abitazione di Cremona, un villino al quartiere al quartiere Sant’Ambrogio.

Perdoni la banalità. Come va?

«Va. Deve andare in ogni caso. Quello che è successo l’ho raccontato alla Polfer. Mi limito a dire questo. Mi dispiace moltissimo per le persone che hanno perduto la vita, per le loro famiglie, per quelli che sono rimasti feriti. Non voglio aggiungere altro, mi creda».

Come trascorre queste giornate?

«Devo smaltire la cosa. Sono molto addolorato. È l’unica cosa che mi sento di dire».

Pensa di riuscire a superarlo?

«Spero. Prima o poi dovrei tornare a lavorare. Devo superare piano piano come tutti quelli a cui capita una cosa così».

Cosa le rimarrà di tutto questo?

«Certi episodi rimangono nella vita di tutte le persone che ci si trovano dentro. Non capita tutti i giorni un fatto come quello di giovedì». Giovedì. Una giornata tragica, nera. Una giornata lunghissima. Signorini, ferroviere di lungo corso, è stato ascoltato per ore e soltanto in serata ha potuto fare ritorno a Cremona. La sua spiegazione è stata quella di avere avvertito una «forte vibrazione» e di avere «azionato subito» il sistema di frenaggio. A pochi chilometri dal capoluogo, a Capralba, nel Cremasco, vivono i loro giorni terribili i familiari di Giuseppina Alessandra Pirri, una delle tre vittime. «Voglio - ha detto a ‘Il Giorno’ Laura, la madre - giustizia per mia figlia per prima cosa. La verità: sapere perché è morta. Perché non si può morire così». E con il dolore anche l’onda lunga delle polemiche. Il Codacons invitata i viaggiatori a «un’azione legale collettiva per ottenere a tutti gli utenti che hanno utilizzato la tratta ferroviaria teatro dell’incidente un indennizzo».