Milano, 1 febbraio 2018 - Altri quattro indagati nell’inchiesta sul deragliamento del treno a Pioltello. Sono Vincenzo Macello, Marco Albanesi, Andrea Guerini ed Ernesto Salvatore, tutti dipendenti dell’Unità di manutenzione territoriale di Rete ferroviaria Italiana (Rfi). Fanno parte, in sostanza, della catena gerarchica sotto il direttore della produzione Umberto Lebruto, già indagato insieme all’ad Maurizio Gentile e ai vertici di Trenord, l’ad Cinzia Farisè e il direttore operativo Alberto Minoia. Per tutti le ipotesi di reato sono disastro ferroviario colposo e omicidio plurimo colposo. Tutti loro potranno nominare un consulente tecnico per gli accertamenti irripetibili su rotaia e vagoni, in programma domani.
In vista di questo appuntamento, stamattina è stata convocata una riunione al quarto piano di Palazzo di Giustizia, alla quale prenderanno parte oltre ai pm titolari dell’indagine Maura Ripamonti e Leonardo Lesti, anche il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano , i tre consulenti tecnici nominati dalla Procura e gli uomini della Polfer e dei Vigili del fuoco impegnati sul posto fin dai primi momenti successivi al disastro di una settimana fa. Le operazioni riguarderanno i binari - quello interessato verrà in pratica smontato pezzo per pezzo - la zeppa di legno posta sotto il giunto all’altezza del «punto zero», dove il binario ha perso un pezzo da 23 centimetri e la rimozione dei vagoni, uno dei quali, il più danneggiato (il terzo) dovrà essere segato per venire poi ricomposto in un hangar. Operazione che dovrebbe anche servire tra domani e sabato (ma non è sicuro) a liberare definitivamente l’area sequestrata dopo lo schianto, in modo tale da poter consentire anche la normale circolazione del traffico ferroviario.
Per questo, comunque, dovrà anche essere ricostruito con pezzi tutti nuovi il binario incriminato. E solo una volta raccolte e messe in sicurezza tutte le prove, potrà cominciare il lavoro di analisi dei tecnici chiamati a rispondere alle troppe domande nate da una tragedia nella quale hanno perso la vita tre donne e altre 46 persone sono rimaste ferite. Proprio oggi, fra l’altro, all’Istituto di medicina legale saranno eseguite le autopsie sui corpi delle vittime. Inquirenti e investigatori stanno intanto predisponendo una griglia di domande standard, uguali per tutti, da sottoporre al centinaio di persone che ha già risposto, fornendo i propri dati, all’appello con cui l’altro giorno la Procura, tramite un cartello affisso sui muri di tutte le stazioni da Cremona a Treviglio, aveva chiesto ai passeggeri del convoglio deragliato di farsi avanti per fornire informazioni utili alle indagini. L’adesione è stata notevole, così come - pare - anche il tasso di serietà delle segnalazioni.