
Il treno deragliato a Pioltello
Milano, 21 giugno 2021 - Treno deragliato a Pioltello con tre vittime, dieci persone a giudizio. Il gup di Milano Anna Magelli ha disposto il processo per 10 imputati - ci sono anche Maurizio Gentile, ex ad di Rete ferroviaria italiana e attuale commissario straordinario per la messa in sicurezza della A24 e A25, e la stessa Rfi - che dovranno rispondere del disastro ferroviario del 25 gennaio 2018, quando deragliò a Pioltello il treno regionale Cremona-Milano Porta Garibaldi: nell'incidente morirono tre donne e diverse decine di persone rimasero ferite. Il processo è stato fissato davanti al tribunale il prossimo 12 ottobre.
Il giudice ha rigettato, perché incongrua la pena, la richiesta di patteggiamento a tre anni e mezzo di carcere per un imputato, Ernesto Salvatore, all'epoca responsabile del Nucleo Manutentivo Lavori di Treviglio di Rete Ferroviaria Italiana. Oltre a Gentile e a Rfi, imputata sulla base delle legge sulla responsabilità amministrativa degli enti, sono state mandate a processo anche altre 7 persone tra dirigenti, dipendenti e tecnici di Rfi: Andrea Guerini, in qualità di responsabile della Linea Sud della Direzione Territoriale Produzione (DTP) di Milano, Marco Albanesi, in qualità di Responsabile dell'Unità di Brescia, Vincenzo Macello, in qualità di Direttore della Direzione Territoriale Produzione (DTP) di Milano, Moreno Bucciantini, allora capo reparto Programmazione e Controllo dell'Unità Territoriale Linee Sud di Rfi, Ivo Rebai, in qualità di Professional Senior responsabile della Struttura Operativa Ingegneria della Direzione Territoriale Produzione (DTP), Umberto Lebruto, in qualità di Direttore della Direzione Produzione di Rfi e Marco Gallini, in qualità di Dirigente della struttura Organizzativa di Rete Ferroviaria Italiana.
Gli imputati sono accusati di disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo, lesioni colpose e violazione delle normative sulla sicurezza. Per la Procura, quello di Pioltello fu un disastro ferroviario causato da una lunga serie di "omissioni" nella "manutenzione" e nella "sicurezza", messe in atto, per gli inquirenti, solo per risparmiare. Una maxi relazione dei consulenti della Procura aveva stabilito, infatti, che l'incidente fu causato dall'ormai noto "spezzone di rotaia" di 23 centimetri che si fratturò nel cosiddetto "punto zero" per "un danneggiamento ciclico irreversibile generato da condizioni di insufficiente manutenzione".
Le difese sono pronte a dare battaglai in Aula. "Mi sarei aspettato alcuni proscioglimenti per come si è svolta l'udienza preliminare che, comunque, ha dimostrato enormi lacune nelle indagini", ha detto l'avvocato Sergio Spagnolo, difensore di Andrea Guerini. "Sono sicuro - ha proseguito il legale - che queste lacune emergeranno in pieno durante il dibattimento".