BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Pioltello ricorda le vittime della tragedia ferroviaria: una ferita sempre aperta

Pierangela, Giuseppina e Ida erano sul convoglio e hanno perso la vita nell’incidente di sette anni fa. Sabato ci sarà la commemorazione, con gli occhi e il cuore sul binario 1.

Pierangela, Giuseppina e Ida erano sul convoglio e hanno perso la vita nell’incidente. Sabato ci sarà la commemorazione, con gli occhi e il cuore sul “binario 1“.

Pierangela, Giuseppina e Ida erano sul convoglio e hanno perso la vita nell’incidente. Sabato ci sarà la commemorazione, con gli occhi e il cuore sul “binario 1“.

Pioltello (Milano) – Morte in carrozza sul treno dei pendolari. La tragedia in un giorno normale di lavoro, sabato Pioltello ricorderà la strage ferroviaria di sette anni fa, quel maledetto 25 gennaio 2018 che la città non dimentica, "è una ferita che ci ha lacerato per sempre", dice la sindaca Ivonne Cosciotti. La commemorazione alle 8.45 in stazione con i familiari delle vittime. Alle 6,57 il deragliamento portò via per sempre Pierangela Tadini, 51 anni, Giuseppina Pirri, 39, e Ida Milanesi, medico 61enne. Abitavano tutte fuori provincia, "andavano al lavoro, se ne sono andate così".

Il processo è in corso, ma quella dell’amministrazione comunale e dei sindaci d’area, "non è mai stata una lotta alla ricerca del colpevole. La riflessione deve spostarsi su altro. Su cosa non abbia funzionato nella catena di comando". Fra pochi giorni si tornerà di nuovo a quella mattina, a bordo del Cremona-Milano Porta Garibaldi c’erano 350 passeggeri: tre di loro non tornarono a casa. Tutti gli altri attraversarono un incubo che ha cambiato le loro vite.

L’appuntamento in stazione, gli occhi e il cuore sul binario 1 dove ci saranno amministratori, forze dell’ordine, volontari e cittadini. Tanti diedero una mano dopo che il regionale Trenord 10452 uscì dal binario accartocciandosi appena fuori dalla stazione, a Seggiano, impossibile dimenticare le immagini della tragedia. Davanti agli occhi dei soccorritori si parò una scena apocalittica. Don Marco Taglioretti a Limito aprì subito la chiesa per trasformarla in pronto soccorso, gli impiegati del Comune lasciarono le loro scrivanie e corsero ad aiutare i viaggiatori insieme alla protezione civile, alla Croce bianca, alla Croce Rossa e alla polizia locale. Sabato, al posto dell’inferno di quel giorno, ci sarà una corona di fiori. Il dramma è scolpito nella mente di chi aiutò i 200 feriti a liberarsi dalle lamiere dopo la folle corsa del convoglio, "inciampato" in un giunto usurato.