
Il calcolo avviene sulle 41 linee gestite dall’azienda ferroviaria regionale
Per il mese di gennaio Trenord non dovrà corrispondere alcun indennizzo a nessun abbonato di questa o quella direttrice del trasporto ferroviario regionale. Nel primo mese del 2025, infatti, nessuna delle 41 linee ha sforato gli standard minimi di servizio. Un fatto più unico che raro, anche a memoria degli addetti ai lavori. Difficile capire quando fosse accaduto l’ultima volta. Di sicuro non era mai accaduto da quando – esattamente un anno fa – la Regione Lombardia ha deciso di cambiare, allentandoli, i criteri con i quali calcolare i ritardi accumulati dalle linee di Trenord nonché gli altri disservizi, quali le soppressioni. Di riflesso sono diventati anche più generosi i criteri con i quali calcolare se questa o quella linea siano sopra o sotto la soglia minima di qualità del servizio e quindi se chi abbia sottoscritto un abbonamento debba o non essere indennizzato.
In sintesi, per chi non lo ricordasse, prima della riforma di marzo 2024 il risarcimento avveniva tramite uno sconto sul rinnovo degli abbonamenti mensili o annuali che veniva garantito a tutti gli aventi diritto in automatico, ora invece non c’è più alcun bonus ma, per l’appunto, un indennizzo per il quale bisogna fare domanda. Se non la si presenta, non si ha diritto ad alcun rimborso. Tale indennizzo è pari al 30% del valore dell’abbonamento, sia che si tratti del mensile sia che si tratti dell’annuale, mentre in precedenza il bonus era del 30% solo per i mensili e del 10% per gli annuali. Decisivo, però, il cambio dei criteri di calcolo: questo il punto focale. Da un anno a questa parte l’indennizzo scatta solo per ritardi superiori ai 15 minuti, contro i 5 di prima. Più precisamente, il diritto all’indennizzo scatta quando la somma delle corse soppresse e di quelle che hanno accumulato più di 15 minuti di ritardo sia pari o superiore al 10% dei treni programmati. Questa svolta, il fatto che gennaio sia un mese scandito da festività e qualche miglioramento apportato nelle gestione del servizio hanno contribuito ad un risultato raro.
Giambattista Anastasio