Trenord introduce il divieto di caricare biciclette a bordo dei propri treni, eccezion fatta per le biciclette pieghevoli, esentate dal veto. E resta consentito anche portare in carrozza monopattini "e mezzi simili non ingombranti", ovvero: "Con dimensioni non superiori a 80 per 120 per 45 centimetri". Così si legge nella nota diramata ieri dall’azienda ferroviaria lombarda, che spiega: "Durante il periodo dell’emergenza sanitaria, in particolare negli ultimi giorni dopo il lockdown, il fenomeno dei riders metropolitani ha raggiunto livelli numerici insostenibili a ogni ora del giorno. Si verificano veri e propri “assalti ai treni” con centinaia di biciclette che pregiudicano la sicurezza dell’esercizio ferroviario e rendono impossibile il mantenimento delle distanze imposte per il post-Covid 19 fra i posti disponibili – il 50% di quelli a sedere, il 15% di quelli in piedi – durante la corsa, la salita e la discesa dai convogli e gli spostamenti in carrozza. La mancanza di rispetto delle regole – non più di 5 biciclette a carrozza nel periodo pre-Covid – non può essere più contrastata dal solo personale ferroviario. Il fenomeno è in espansione e non può essere scaricato sull’ultimo segmento di mobilità che collega la periferia al centro. Trenord – si legge ancora nella nota – ha sempre favorito il trasporto biciclette sui treni, anche con offerte commerciali dedicate. Intende continuare a farlo, a condizione che sia garantita la sicurezza dei passeggeri e rispettato il distanziamento". Da qui la conclusione: "Nei prossimi giorni saranno comunicati i treni su cui sarà possibile portare biciclette a bordo".
Traduzione: per ora è in vigore il divieto di salire a bordo con le biciclette, salvo quelle pieghevoli, ma prossimamente saranno indicati alcuni convogli sui quali le bici potranno fare ritorno". Una decisione che ha innescato reazioni da più parti. "È un vero e proprio controsenso – tuona il consigliere regionale del Pd, Matteo Piloni –. Mentre molti si tanno muovendo per agevolare l’utilizzo delle bici sui mezzi pubblici e sulle strade, Trenord decide di andare nella direzione opposta, adducendo motivazioni non convincenti. Dovrebbe invece garantire carrozze ulteriori e dedicate".
"Comprendiamo la necessità di non generare affollamenti ma questa decisione va ripensata – dichiara Nicola Di Marco, cosigliere regionale del M5S –. Il potenziamento del servizio, e non le limitazioni o gli ostacoli, deve essere la logica da seguire per consentire di muoversi in Lombardia in totale sicurezza con i trasporti pubblici". Insorgono pure i Verdi e Legambiente, che chiedono "l’immediato ripristino del trasporto bici sui treni".
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