E adesso tocca tirar fuori i soldi. Sì, certo, ieri in Consiglio dei Ministro è stato vagliato lo schema del disegno di legge di ratifica e di esecuzione dell’accordo per installare in Italia, più precisamente a Milano, la terza sede del Tribunale unificato dei Brevetti (Tub) dell’Unione Europea, terza sede ospitata da Londra fino alla Brexit. Ma non solo. Il Governo Meloni ha approvato la relazione tecnico-finanziaria che mette nero su bianco i costi per attivare la sede italiana del Tub in via San Barnaba 50, al secondo piano del palazzo che già ospita diverse sezioni del Tribunale di Milano.
La tabella riassuntiva degli oneri a carico dell’Italia fissa le spese anno per anno, da qui al 2029 e per gli anni successivi. Vediamo nel dettaglio. Per il 2024 le spese per il Tub ammontano a 845 mila euro, così ripartite: 200 mila euro per arredi, pc, targhe e impianto audio video; 150 mila euro per il funzionamento della sede; 20 mila euro di contributo forfettario del Comune di Milano; 15 mila euro per spese di missione e 460 mila euro per "l’incremento capitolo 1457/Giustizia per la quota di partecipazione italiana".
Gli oneri scenderanno negli anni successivi: 385 mila euro nel 2025, 385 mila euro nel 2026, 285 mila euro nel 2027, 285 mila euro nel 2028 e 170 euro dal 2029 in avanti. Insomma, in totale, dal 2024 al 2029 il Tub costerà alle casse italiane 2.355.000 euro. Va ricordato che la terza sede della Corte europea a Milano non avrà le stesse competenze che aveva la sede londinese, ma competenze depotenziate perché in parte assorbite dalle altre due sedi a Parigi e a Monaco di Baviera. Gli uffici meneghini si occuperanno della farmaceutica (tranne che dei brevetti con certificati complementari di protezione, i più diffusi), di agroalimentare, fitosanitario, oltre che di moda (abbigliamento e calzature). Nel 2026 sarà possibile una revisione delle competenze (previo accordo con i partner continentali).
Lo scorso giugno, al momento dell’assegnazione definitiva della sede all’Italia e a Milano, il cronoprogramma prevedeva che la sede del Tub nel capoluogo lombardo sarebbe stata attiva entro 12 mesi dall’assegnazione. Dunque, entro il prossimo giugno.