
Scale in Tribunale a Milano
Milano, 1 luglio 2020 - Riprendono le attività anche al Tribunale di Milano dopo lo stop dovuto all'emergenza coronavirus, che ha imposto alla giustizia di trasformarsi, digitalizzandosi. Questa mattina una circolare emanata dal presidente Roberto Bichi, ha messo nero su bianco i criteri per la 'fase 3': bisognerà privilegiare la trattazione di udienze destinate all'audizione delle persone offese da reati; mentre le udienze della sezione gip-gup verranno tenute ordinariamente in presenza, ad eccezione di quelle che sono state già fissate in digitale prima del 30 giugno. Nelle aule bisognerà comunque mantenere il distanziamento e la mascherina.
Proprio la sezione gip, che si trova al settimo piano del Palazzo di Giustizia, era stata, peraltro, colpita dell'incendio di marzo, che - scrive il giudice - "ha compromesso in maniera grave la funzionalità del servizio" che si svolgeva in quegli uffici. Sono andati persi molti documenti dell'archivio e l'attività è rallentata dal fatto che ogni fascicolo recuperato dall'area lambita dalle fiamme, va sanificato (sia per l'eventuale contaminazione da covid, sia da sostanze sprigionate durante il rogo). Un rallentamento che richiederà almeno un anno per essere colmato. Nel frattempo, però, l'area - si precisa nella circolare - è stata ripristinata almeno nella parte delle aule di udienza più grandi, che permetteranno quindi il distanziamento e la ripresa delle udienze; si procederà per turni, tutti i giorni della settimana, anche al pomeriggio. Bisognerà evitare la congestione, quindi sarà importante che le udienze siano "calendarizzate con orari di inizio differenziato, in modo tale che il singolo processo possa essere esaurito prima dell'effettiva trattazione dell'altro".
Il provvedimento preso dal presidente della Cittadella giudiziaria milanese richiama il decreto legge del 25 giugno in cui si è anticipata la riapertura dei tribunali rispetto al 31 luglio, inizialmente previsto come fine della 'fase 3', "per impedire il protrarsi di una sospensione dell'attivita' giudiziaria" e anche l'opzione del "lavoro agile", nella Giustizia "è condizionata dalla disponibilità di efficaci strumenti informatici e dal fatto che il personale non ha accesso ai registri di cognizione civile e penale".
Quanto alle direttissime, anche queste riprenderanno effettivamente da oggi. Secondo quanto si legge in una circolare a firma del presidente delegato Marco Tremolada, il pm dovrà presentare gli arrestati direttamente in udienza nel rispetto di tre fasce orarie, per evitare assembramenti in cancelleria: tenuto conto del fatto che ogni giorno sono disponibili tre aule, il pm dovrà presentare 6 arrestati entro le 10, 6 entro le 11 nel 6 entro le 12. Anche in questo caso sarà il giudice della direttissima a verificare il rispetto del protocollo sanitario, pure durante colloqui preliminari con il difensore.