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Tribunale, giudice è donna Sono quasi sette su dieci

Presenza femminile prevalente anche nelle funzioni di presidente di sezione. Oggi l’Anm celebra i 60 anni dalla legge che diede il via libera alle toghe rosa. .

Tribunale, giudice è donna Sono quasi sette su dieci

Giudice è femminile singolare. Almeno a Palazzo di Giustizia milanese, il numero di magistrati donna è decisamente maggiore rispetto a quello dei loro colleghi uomini. La presenza "delle giudici, ordinarie e onorarie, anche con funzioni di semi-dirigenza, all’interno del Tribunale di Milano" è di "gran lunga superiore al 60% di magistrati complessivamente in servizio".

Lo spiega in una nota il presidente facente funzioni del tribunale Fabio Roia fornendo una serie di dati su questa tema "in occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna istituita per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche ma anche le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in ogni parte del mondo".

"Mi preme - spiega Roia - trasmettere i dati sulle presenze delle giudici, ordinarie e onorarie, anche con funzioni di semi-dirigenza all’interno del Tribunale di Milano, dati che evidenziano una presenza di gran lunga superiore al 60% di magistrati complessivamente in servizio". In un "lungo percorso culturale e sociale da compiere tutti insieme", scrive ancora il presidente, "tale dato, arricchito da un livello professionale di particolare livello, rappresenta un indice rilevante sul piano del raggiungimento della effettiva parità di diritti nello svolgimento di ruoli istituzionali". A Milano sono donne il 61% dei magistrati presidenti delle varie sezioni, mentre complessivamente, tra tutte le toghe del Tribunale, arrivano alla quota del 68%. Tra i giudici onorari poi, cioè i non togati, le donne sono addirittura l’84%.

Oggi alle 15, nell’Aula Magna di Palazzo di Giustizia, l’Anm - il sindacato delle toghe - celebra i 60 anni da quando le donne furono ammesse in magistratura. Una legge del febbraio ’63 riconobbe l’accesso femminile a tutte le cariche, professioni e impieghi pubblici, compresa la magistratura, senza limitazione di mansioni e di carriera, dopo che la Corte costituzionale, con la storica sentenza di tre anni prima, aveva dichiarato l’illegittimità costituzionale del divieto che era ancora in vigore.

Il primo concorso per la magistratura ordinaria aperto alle donne venne bandito a maggio di 60 anni fa e superato da otto donne: Letizia De Martino, Ada Lepore, Maria Gabriella Luccioli, Graziana Calcagno Pini, Raffaella D’Antonio, Annunziata Izzo, Giulia De Marco ed Emilia Capelli. "L’Anm di Milano vuole ricordare questo importante anniversario - si legge in una nota - per discutere insieme dei traguardi già raggiunti nel segno della parità di genere ma anche degli obiettivi che ancora ci sfuggono".

M.Cons.