
Troppi cani sciolti e pericolosi "Non ci bollate come il Bronx ma ora più luce e decoro"
di Marianna Vazzana
MILANO
"Sto camminando adesso in viale Brianza e ho i brividi al vedere le chiazze di sangue a terra. Sono veramente scioccato". Sebastiano Lo Monaco gestisce il Bar Gluck, tra viale Lunigiana e via Sammartini, a pochi passi da uno dei tunnel della stazione Centrale. Lo spicchio di città che ieri poco prima delle 18 è stato teatro di rapine e accoltellamenti ai danni di passanti. Il solo pensiero lo fa sbiancare. Anche perché è tra i cittadini che da anni sono impegnati per portare decoro in questa zona, per scrollarle di dosso l’etichetta di "quartiere poco sicuro e poco vivibile" all’ombra della stazione, che fa i conti con le criticità ma che cerca anche di tenerle a bada giorno per giorno. I cittadini sono protagonisti restituendo decoro agli angoli dimenticati e organizzando momenti aggregativi ma fatti come quello di ieri pomeriggio riaccendono i riflettori sul "brutto".
"Una doccia fredda", riflette Loris Reale, presidente del comitato Cap 125 che raccoglie residenti e commercianti della zona. Il nome è un gioco di parole: Cap sta per “Comitato abitanti Ponte Seveso“ mentre 125 richiama il codice di avviamento postale del quartiere, il 20125. Reale è anche presidente del comitato Parcheggi Sammartini 31 e ha visto la zona cambiare volto, "in meglio – dice – con giardinetti che prima non esistevano e un’attenzione agli spazi comuni che prima non c’era". A maggior ragione in una zona difficile come quella attorno alla stazione, dove gli episodi di criminalità non mancano mai, dove nessuno si stupisce di incrociare una persona in preda ai fumi dell’alcol o disperati. "Siamo a un passo dalla stazione e sappiamo quanto sia problematica. Ma rari – riflette Reale –, e fortunatamente, sono gli episodi di questa portata. Due “personaggi“ che rapinano e accoltellano passanti sono dei cani sciolti e pericolosi che purtroppo potrebbero trovarsi in qualsiasi quartiere. A Milano non è la prima volta che accadono fatti del genere. Ma bollare la zona come “pericolosa“ può solo peggiorare le cose". Il comitato intanto esprime la sua vicinanza ai feriti e alle loro famiglie.
"Questa di oggi pomeriggio (ieri per chi legge, ndr) è un’azione gravissima ma resta un fatto isolato, di tale gravità. L’ultimo fatto grave era capitato a ottobre del 2021". Si riferisce all’omicidio della novantenne Fernanda Cocchi, ex sarta uccisa nella sua casa di via Ponte Seveso da Mario Abraham Calero Ramirez, quarantaquattrenne peruviano, e dal ventiduenne ecuadoriano Carlos Gabriel Velasco, che le spezzarono la vita con un ferro da stiro scagliato in testa per portarsi via 40 euro (poi spesi in birre), due collane e un anello subito rivenduti a un Compro Oro in cambio di 300 euro. Altro precedente, quello tra il 26 e il 27 aprile 2018: in via Settembrini era stato ucciso Samsul Haque Swapan, bengalese di 23 anni colpevole di aver incrociato le persone sbagliate mentre rientrava a casa dopo il lavoro. Vittima dei folli raid di Abderahim Anass e Saad Otmani, due marocchini irregolari e con precedenti che con rapine a raffica in cinque ore hanno seminato una scia di morte e sangue tra Cinisello e Milano. Occorre aumentare i controlli? "Ci sono, e sono quotidiani. Io penso che sia necessario – conclude Lo Monaco – riqualificare tutti gli spazi, a cominciare dai tunnel della stazione, potenziando l’illuminazione e portando decoro. Ogni strada deve infondere sicurezza, deve essere fruibile. Questo è il deterrente".