
Dijana
Pavlovic*
In questi giorni non si parla d’altro. Le truffe del reddito di cittadinanza perpetrate da cittadini rumeni. Non va assolutamente dimenticato che il reddito di cittadinanza ha salvato e salva molte persone e famiglie in Italia. È fondamentale controllare e non solo impedire che possano succedere cose del genere ma soprattutto evitare di delegittimare una misura che è necessaria e sarà necessaria fino a quando lo stato italiano non deciderà di considerare il lavoro prendendo misure serie sia contro la precarietà, sia contro il lavoro sottopagato. Chi è responsabile delle truffe deve assolutamente pagare perché ha sottratto risorse a persone che ne avevano diritto e bisogno, ma il problema non deve essere circoscritto ai rumeni che sono diventati il capro espiatorio. È necessario individuare i veri mandanti, ovvero quelle strutture partendo proprio dallo Stato e passando ad alcuni Caf che non appartengono ai sindacati unitari, che sono i primi e diretti responsabili di questa truffa.
E nel contesto generale trovo davvero assurdo che si continui a recitare come un mantra che i percettori del reddito rifiutano il lavoro e preferiscono restare a casa, e ancora che vengano inaspriti i controlli per limitare i cosiddetti “furbetti”. Questo perché considerare solo questi aspetti significa non vedere che l’offerta di lavoro è scarsa o sottopagata ed praticamente assente per i beneficiari del reddito di cittadinanza.
E non si sventoli la bandiera del fatto che i giovani sotto i 30 anni percepiscono il reddito per comodità. I giovani lo percepiscono perchè fanno parte, come figli, di un nucleo famigliare da cui non sono ancora usciti, tipico del nostro contesto nazionale. Il reddito di cittadinanza non è una misura per giovani che vogliono andare a vivere da soli o per coppie appena sposate con figli piccoli al seguito. E non dimentichiamoci dei navigator. Assunti senza esperienza, ora che se la sono fatta e servirebbero, vengono lasciati a casa. Quindi per favore non scandalizziamoci dei furbetti che devono pagare i loro errori ma sono una percentuale bassissima. Scandalizziamoci di chi non mette davvero in condizione di avere un lavoro.
*Portavoce Kethane