
La villetta di Trivolzio sotto sequestro dove è stato trovato il corpo priva di Fabio Friggi (nel riquadro)
Una “riferita” caduta dalle scale interne, con il corpo però trovato nell’angolo del cortile esterno all’abitazione. Un trauma cranico letale, riportato pare parecchie ore prima dell’allarme lanciato per richiedere i soccorsi. E tracce di sangue in diversi punti della casa.
Oltre ai trascorsi fra l’uomo trovato morto e la più giovane amica, con una vita travagliata da diverse problematiche. Sono tanti gli elementi ancora da chiarire in quel che è successo nell’abitazione in via delle Orchidee a Trivolzio, ora posta sotto sequestro. Dalla Procura di Pavia non trapela nulla dal consueto massimo riserbo, con le indagini dei carabinieri ancora in corso. E c’è in particolare attesa per l’esito, non immediato, dei rilievi tecnico-scientifici e dell’esame autoptico disposto sulla vittima.
Nel primo pomeriggio di venerdì, ma si è saputo solo ieri, è stato trovato privo di vita Fabio Friggi, 44enne residente a Motta Visconti e originario di Casorate Primo. L’allarme lo avrebbe lanciato la giovane donna, venticinquenne, che abita insieme alla madre, la quale però era in vacanza ed è rientrata solo dopo aver saputo quel che era successo a casa in sua assenza. La ragazza avrebbe riferito la caduta dalle scale dell’amico, che avrebbe trovato morto quando si è svegliata, nel primo pomeriggio. Al momento la 25enne non risulta indagata, come confermato dalla legale della ragazza, che abita nella parte a sinistra della stessa villa e l’ha già assistita in altre precedenti vicende.
La conoscenza tra la 25enne e la vittima risale a quando lei era ancora minorenne e lo aveva anche denunciato per molestie, ma poi i rapporti tra i due si erano evidentemente riallacciati, pare di recente. Rapporti ignorati dalla sorella della vittima, che aveva denunciato la scomparsa del fratello giovedì 17, scoprendo poi che era appena stato ritrovato privo di vita a Trivolzio. L’allarme per la presunta scomparsa del 44enne era stato lanciato tempestivamente dalla sorella, anche perché il fratello non avrebbe mai lasciato sola la giovane figlia, minorenne in età scolare, che in sua assenza è stata comunque accudita dai nonni.
Ma perché Fabio Friggi era andato a Trivolzio e si era trattenuto senza tornare a casa la sera di giovedì? La ricostruzione delle sue ultime ore di vita potrà forse chiarire le circostanze che lo hanno portato alla morte.