ANDREA GIANNI
Cronaca

Truffa del falso Leonardo Di Caprio, come funziona: “Ho pagato 6.750 euro per incontrarlo”

La trappola nata sulle pagine Instagram non ufficiali dedicate all’attore: una fan di 48 anni è stata manipolata da un sedicente agente dell’attore

Una scena di “Prova a prendermi“, film del 2002 diretto da Steven Spielberg in cui DiCaprio interpreta un falsario truffatore

Una scena di “Prova a prendermi“, film del 2002 diretto da Steven Spielberg in cui DiCaprio interpreta un falsario truffatore

La trappola è scattata sui social network, nella galassia di pagine non ufficiali dedicate a Leonardo DiCaprio, frequentatissime dai fan del divo di Hollywood. La vittima, una 48enne, è stata agganciata dai truffatori, manipolata e indotta a pagare in diverse tranche una somma totale di 6.750 euro, con la promessa - mai realizzata - di organizzare un incontro con il pluripremiato attore. Soldi e sedicenti manager statunitensi sono spariti, e alla donna non è rimasto altro da fare che sporgere una denuncia alla Procura di Milano contro ignoti, per il reato di truffa. Ha allegato bonifici, messaggi e interfacce delle pagine Instagram, con la speranza di riuscire a rintracciare gli artefici del raggiro, che hanno approfittato della sua passione e l’hanno ingannata.

La 48enne, che si è definita una "grande fan" di Leonardo DiCaprio, è entrata in contatto con i cybercriminali navigando su pagine Instagram non ufficiali dedicate all’attore che, ironia della sorte, in uno dei suoi film più celebri, “Prova a prendermi“, diretto da Steven Spielberg, interpretava il ruolo di un truffatore seriale. Ha ricevuto messaggi privati da parte di persone che sostenevano di essere vicine all’attore e al suo entourage, esibendo anche false conversazioni con lui. Poi ha conosciuto una persona che si è qualificata come Rick Yorn, "produttore a agente" di Leo DiCaprio, ed è iniziato uno scambio di messaggi ed email.

“Sosteneva che avrebbe potuto farmi incontrare il vero Leonardo DiCaprio presso la località di Cannes – ripercorre la donna nella denuncia – durante il periodo del noto Festival del cinema. Il tutto dietro pagamento di 470 dollari". La vittima ha effettuato quindi il primo bonifico alle coordinate di una banca austriaca. L’incontro, ovviamente, non si è concretizzato.

La truffa era solo all’inizio, perché in seguito la donna è stata ricontattata da altri gestori di pagine Instagram e persone che asserivano di far parte del management della star. Nel maggio scorso l’avrebbero convinta a "sottoscrivere un contratto con LBI Entertainment (agenzia californiana realmente esistente ma estranea agli illeciti, ndr) per un incontro con Leonardo DiCaprio di due o tre giorni a Cannes, con vitto e alloggio incluso". Il costo? 1750 dollari, in criptovalute. Altri tremila dollari, invece, sono stati versati lo scorso 23 maggio in parte su un conto corrente inglese e in parte in bitcoin, per ottenere una "tessera" della Leonardo DiCaprio Foundation, creata dall’attore nel 1998 per promuovere progetti di tutela ambientale. Una tessera che avrebbe permesso alla fan di partecipare alle "feste del noto attore" coronando così il suo sogno.

I truffatori sono riusciti a spillare, in tutto, 6.750 euro. Poi sono spariti, la donna si è accorta di essere stata raggirata e ha sporto denuncia, attraverso l’avvocato Marco Lamantia, allievo di Alexandro Maria Tirelli, sovraintendente dell’Osservatorio mandato arresto europeo delle Camere penali internazionali. "La vicenda è preoccupante – spiega Tirelli – ma ci auguriamo che i trattati dell’Unione Europea forniscano presto strumenti più celeri per ottenere i sequestri preventivi dei soldi, spesso dirottati prima verso le repubbliche baltiche poi ancora verso banche overseas".