Milano, 9 gennaio 2024 – Circola ormai da qualche anno, ma la truffa della Postepay non sembra subire il passare del tempo, essendoci sempre qualche malintenzionato che prova a raggirare qualche ignaro venditore. Come un 62enne milanese che ci racconta la sua disavventura dopo essersi reso conto per tempo della trappola.
Il racconto
"Questa mattina ho fatto un’inserzione su un sito per vendere oggetti di seconda mano. L’annuncio era per una serie di libri a cento euro. Dopo appena un’ora ricevo la chiamata di un uomo che mi spiega di essere di Trento”. Il truffatore sostiene di lavorare alle Poste (e non è un caso). “Finge di trattare brevemente sul prezzo, ma si capiva che non gli importava. Poi mi spiega che l’indomani mi avrebbe mandato un corriere a casa a sue spese”.
La trappola: come funziona
E a questo punto l’uomo fa scattare la sua trappola: “Per il pagamento mi dice di andare a un Postamat, dove mi avrebbe dato in diretta le istruzioni per prelevare 100 euro in contanti grazie a codice temporaneo di 15 minuti”. Il tono educato e professionale convincono la vittima, che raggiunge un Postamat e da lì chiama il finto acquirente. “Mi dice di inserire la mia carta perché il Postamat avrebbe dovuto identificarmi e mi inizio a insospettire ma vado avanti. La macchina mi chiede il pin, lo digito ed entro nel circuito Postepay. A quel punto l’uomo mi dice di cliccare sul tasto ‘ricariche postepay’, lo faccio e mi dice di digitare un codice per ricevere 100 euro”.
L’inganno
A quel punto la vittima capisce l’inganno: “Gli rispondo che non lo avrei fatto, perché così avrei ricaricato la sua carta e lui replica piccato ‘ma secondo te mi incasino per cento euro?’”. A quel punto il milanese mette giù la chiamata, entra nell’ufficio postale e chiede chiarimenti, avendo la conferma che in effetti si trattava di una truffa.
Ma non finisce qui perché subito dopo l’uomo viene chiamato da un altro numero, dall’altra parte un uomo dalla voce simile al precedente, lo stesso accendo del nord est e la stessa proposta di “pagamento” al Postamat. “A quel punto chiarisco che sarei andato alla polizia a segnalare tutti i numeri di telefono con cui mi aveva contattato”. La telefonata finisce con gli insulti del truffatore. “Mi sento sollevato per essermi reso conto in tempo di quello che stava succedendo, ora andrò a denunciare alla Polizia postale per dovere morale, specie per chi magari è meno accorto”.