Milano – Uno skate park sotto un tunnel ferroviario. È il prossimo passo per dare nuova linfa a tutta l’area di via Pontano che racchiude in 800 metri cinque sottopassi tra via Padova e viale Monza.
La riqualificazione di questo spicchio di città è iniziata nel 2021 con la firma del Patto di collaborazione “Tunnel Boulevard“, con capofila l’associazione T12 Lab e il sostegno di Fondazione Cariplo, e già è possibile ammirare la prima iniziativa: Tunnel reload, la prima galleria di “poster art“ pubblica a Milano, tra via Padova e via Pontano, curata da Christian Gangitano e Atelier Spazio Xpò.
Poi sono stati ripuliti e riqualificati angoli che erano terra di nessuno. Ora, attenzione anche allo sport di strada con la rigenerazione del secondo tunnel, all’altezza di via Merano: l’idea è realizzare proprio sotto l’arcata uno “skate park“, dando anche un’identità al luogo e seguendo la vocazione che da anni caratterizza via Pontano, le cui facciate sono “muri liberi“ diventati una sorta di hall of fame di importanti crew storiche.
Il progetto della pista da skateboard nel sottopasso promosso dalla rete di associazioni ha incassato il sì della Giunta di Municipio 2, parere necessario nell’iter per arrivare all’autorizzazione finale all’intervento: nel documento si evidenzia che "con la firma del Patto di collaborazione sono iniziati progetti per la riqualificazione dei tunnel, in riferimento alle richieste dei cittadini del quartiere". Si specifica poi che l’obiettivo è "la creazione di uno spazio pubblico di qualità" attraverso "un sistema di stanze a cielo aperto unite tra loro dalla cultura underground della street art, dello skate e dell’hip hop, col fine di promuovere un boulevard contemporaneo dall’intrinseca e potenziale bellezza".
Secondo i piani, lo skate park sarà realtà entro l’anno. "Un altro passo per riqualificare lo spazio pubblico – commenta Simone Locatelli, presidente del Municipio 2 –. Un’idea che ritengo vincente perché intanto si interviene in una zona già asfaltata, quindi senza ulteriore consumo di suolo pubblico, e poi perché si utilizza lo spazio pubblico in maniera diversa da quella abituale. Un intervento, peraltro, che si inserisce in un progetto più ampio di rigenerazione".