Il blitz nella hall dell’Armani Hotel di via Manzoni. La turista americana aggredita alle spalle mentre sta aspettando l’ascensore. Lo strappo del Patek Philippe Aquanaut da 80mila euro e la fuga. A meno di un mese dal colpo nell’albergo extralusso in zona Quadrilatero, gli investigatori del commissariato Centro hanno fermato il presunto autore del raid: a San Vittore è finito un ventitreenne marocchino, che stava per prendere il volo con destinazione Colonia. Dalle indagini è emerso che il giovane nordafricano sarebbe pure il responsabile di un altro scippo andato a vuoto nove giorni prima: in quell’occasione, il ventitreenne mise in scena lo stesso copione, ma al momento di scappare fu investito da un’auto in via Pisoni e perse il cronografo, poi recuperato dal legittimo proprietario. Stando a quanto ricostruito dalla polizia, il 27 giugno, il marocchino ha seguito la "preda" nella hall dell’Armani, spacciandosi per ospite, e ha atteso il momento buono per strappare il prezioso orologio alla sessantenne, che ha provato a inseguire il ladro insieme al marito sessantanovenne.
I poliziotti di piazza San Sepolcro, coordinati dal dirigente Massimo Cataldi e dal funzionario Alessandro Corbetta, sono partiti dall’analisi delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza e hanno riconosciuto e identificato il volto già schedato in passato. Giovedì il ricercato ha preso una camera in una struttura ricettiva di Lambrate, registrandosi con i suoi documenti. L’alert in Questura ha generato l’immediato intervento degli investigatori, che si sono appostati all’uscita e l’hanno visto salire su un taxi con un trolley. A quel punto, è scattato il pedinamento a distanza dell’auto bianca, che si è fermata in piazzale Giovanni dalle Bande Nere: lì il passeggero, che indossava gli stessi abiti del giorno del colpo, è stato subito bloccato dagli agenti in borghese; con sé aveva un biglietto aereo per la Germania.
I gravi indizi di colpevolezza che hanno portato al fermo di polizia giudiziaria sono stati rafforzati proprio dalla t-shit azzurra e dai jeans immortalati dagli occhi elettronici dell’Armani Hotel, nonché dai selfie, ritrovati nel suo smartphone, che si è scattato con il cronografo (probabilmente rivenduto a un ricettatore). Senza dimenticare le ferite che il ventitrenne si è procurato durante un altro tentativo di scippo, avvenuto nove giorni prima del raid a quattro zeri e terminato con l’investimento di via Pisoni. Il giovane marocchino è stato accompagnato a San Vittore in attesa dell’udienza di convalida davanti al gip.