"L’estate in Galleria Vittorio Emanuele? A luglio e ad agosto abbiamo lavorato alla grandissima. A Milano è arrivata una marea di turisti, come non si era vista neanche in certe estati pre-Covid e ai tempi di Expo 2015". Pier Antonio Galli, gestore del ristorante “Galleria’’ nonché consigliere delegato dell’associazione Salotto di Milano, ha sempre usato toni prudenti dal 2020 in poi, da quando la pandemia si è abbattuta su Milano e sull’Italia, e ha provocato una crisi economica di cui sentiamo ancora le conseguenze. Ma stavolta no, stavolta Galli usa toni entusiastici per descrivere l’andamento degli affari in uno dei luoghi-chiave del capoluogo lombardo. Una testimonianza da tenere in considerazione, perché il ristoratore è ogni sera (riposi a parte) nel suo locale e meglio di altri può confrontare il flusso di turisti e clienti nelle attività commerciale della Galleria.
Tanti turisti, dunque, in estate. Un dato testimoniato anche dai più recenti dati forniti dal Comune sugli arrivi in città dallo scorso marzo a oggi, numeri che mostrano che Milano è tornato ai livelli turistici pre-Covid, in certi giorni persino meglio. Già, ma quali sono le nazionalità che stanno riempendo il centro storico e i suoi ristoranti? "Le nazionalità più gettonate a Milano, a luglio, ma sopratutto in agosto, sono quella dei Paesi arabi: Arabia Saudita, Qatar, Kuwait – racconta Galli –. La loro vacanza tipo nelle città è albergo quattro o cinque stelle, pranzo e cena in ristroante e mattina e pomeriggio dedicati allo shopping nei negozi della moda. A luglio, in ogni caso, abbiamo rivisto anche tanti turisti di vari Paesi europei e, dopo gli anni della pandemia, c’è stato il ritorno degli americani, ma anche di brasiliani e australiani, che avevano avuto un duro lockdown, mentre ancora non ci sono né giapponesi né cinesi. Abbiamo registrato presenze anche di turisti russi e ucraini, ma si tratta spesso di persone che non abitano nei loro Paesi, ma in altri Stati".
Tutto a gonfie vele? Non proprio. "Il bicchiere, comunque, è mezzo pieno, perché siamo reduci da due anni cattivissimi – continua il gestore del “Galleria’’ –. Non bastano due mesi eccezionali per coprire i buchi che si sono creati in due anni di chiusure forzate o riaperture a singhiozzo. Oltretutto, per la mia come per altre attività commerciali, stanno scadendo i due anni di pre-ammortamento dei soldi richiesti durante l’emergenza Covid ai fondi Sace o Pmi e adesso dovremo pagare della maxi-rate". Non è finita. Perché i commercianti della Galleria devono fare i conti anche con i canoni di affitto ancora da versare al Comune, proprietario del Salotto dei milanesi. "Nel 2020 noi del ristorante “Galleria’’ siamo stati in grado di pagare 6 mesi su 12, così come nel 2021. Dunque dobbiamo ancora pagare un anno di affitto, una cifra che il Comune ci ha consentito di rateizzare in sei anni. Per quanto riguarda i canoni del 2022, invece, abbiamo già versato tutto quanto dovuto".
Galli aggiunge che tra prestiti da ripagare, affitti arretrati da versari e affitti correnti da onorare, il bilancio dei commercianti della Galleria resta in bilico. "Per essere tranquilli bisognerebbe continuare a lavorare con tanti clienti come in questi due mesi estivi, ma è un po’ utopistico". Tra i comme rcianti della Galleria c’è preoccupazione anche per il preannunciato autunno di recessione. "Non hai neanche il tempo di esultare per l’estate di ripresa che arriva un altro periodo nero – chiosa il ristoratore –. Speriamo che non si arrivi a un razionamento dell’energia e che non costringano le attività commerciali a chiudere prima la sera per risparmiare elettricità e gas".