Milano – Muro contro muro tra Comune e ghisa. Al centro della discussione c’è l’intenzione di Palazzo Marino di modificare l’organizzazione del lavoro per aumentare il numero di agenti in servizio tra sera e notte, arrivando per i due turni rispettivamente a 30 e 15 pattuglie in strada.
Come raggiungere l’obiettivo? Due gli interventi previsti. Il primo: fatta salva la conferma degli attuali standard per gli assunti pre 2019, il piano prevede turni in più per gli assunti nel triennio 2019-2021 (2 serali e 2 notturni annui), per gli assunti 2022 e 2023 (6 serali e 5 notturni) e per gli assunti dal 2024 in avanti (7 serali e 6 notturni). Il secondo: il parziale superamento della regola dei coefficienti per lo stop ai turni serali e notturni, introducendo per gli assunti dal 2017 un parametro di anzianità anagrafica (47 anni per i notturni e 52 per i serali) che segni l’uscita da quelle fasce orarie.
Venerdì la volontà dell’amministrazione è stata ribadita in un’informativa inviata ai confederali, al Csa e alle Rsu dal comandante Marco Ciacci: "La sicurezza è un tema molto sentito dalla cittadinanza – l’incipit –, che influenza la libertà e l’esercizio di diritti da parte delle persone, su cui l’amministrazione è chiamata a intervenire secondo le sue competenze". Detto dell’azione di "rafforzamento straordinario dell’organico", con la mission di "raggiungere il massimo storico di 3.350 operatori", il Comune ha confermato di voler metter mano anche ai turni, con modifica del contratto decentrato. Quindi, considerato che "il percorso di confronto non ha avuto alcun esito a distanza di oltre 30 giorni dal suo avvio", ecco l’accelerazione: "Si ritiene necessaria una nuova fase di confronto con le organizzazioni sindacali e la Rsu, da concludere entro gennaio 2024". Se non è un ultimatum, poco ci manca. Con un’ulteriore carta sul tavolo: comunque vada la trattativa, alcune delle clausole dell’accordo del 2002 "non produrranno più effetto" a "far data dal 13 febbraio 2024" e "saranno sostituite dalle disposizioni organizzative dell’amministrazione".
Un aut aut che i sindacati respingono al mittente: "È un attacco frontale al Corpo – taglia corto il segretario provinciale del Csa Orfeo Mastantuono –. Dopo le scelte scellerate degli anni scorsi, ora il Comune pensa di recuperare sulla pelle dei lavoratori". Oggi è prevista un’assemblea dei delegati, in vista dello sciopero di venerdì che coinvolgerà tutti i dipendenti dell’amministrazione. Domani, invece, è in programma in Prefettura il tentativo di conciliazione tra la delegazione di Palazzo Marino e il Sulpl: nel caso non arrivi la fumata bianca, il sindacato è pronto a dichiarare sciopero per il 7 dicembre. "Giù le mani dal contratto, non si affronta in questo modo il tema sicurezza", sottolinea il segretario Daniele Vincini.