REDAZIONE MILANO

Uccise il suocero accusato di abusi sulla sua figlioletta: si torna in aula

Processo rinviato per un errore di notifica

Tribunale (foto d'archivio)

Ucciso perché aveva abusato della nipotina: rinviato per un errore di notifica il processo davanti alla Corte d’assise d’appello di Milano nei confronti di E.S. 36 enne rozzanese padre della bimba, Una vicenda che risale al febbraio del 2019, quando Antonio C., 63enne pregiudicato residente a Napoli, fu freddato con 4 colpi di pistola. Si è aperto ieri ma è subito stato rinviato al 28 maggio il processo d’Appello a carico del padre della piccola, che era già stato condannato a 20 anni di carcere in abbreviato per avere sparato al suocero, uccidendolo.

In primo grado il gup Aurelio Barazzetta aveva riconosciuto al 36enne, accusato di omicidio volontario premeditato, le attenuanti equivalenti alle aggravanti, ovvero la premeditazione e la recidiva reiterata per altri reati. Nel processo in Appello è anche coinvolto il complice, un giovane incensurato sempre di Rozzano, che in primo grado è stato condannato a 18 anni di carcere. Quel giorno E.S. era arrivato nei pressi di un parchetto al quartiere Aler, a bordo di uno scooter guidato dal complice, mettendo in pratica una vera e propria esecuzione premeditata nei confronti del padre dell’ex moglie che aveva abusato della figlioletta di appena 6 anni. I due si avvicinarono alla vittima e E.S. seduto sul sedile posteriore della moto, sparò 4 volte contro l’uomo, uccidendolo sul colpo davanti a testimoni (nella foto). Due giorni dopo l’omicida, ormai braccato, si costituì alla tenenza di Rozzano.

Il giorno dell’agguato, a Palazzo di Giustizia di Milano, si era da poco concluso un incidente probatorio nel quale la bimba aveva parlato degli abusi subiti dal nonno.

Massimiliano Saggese