NICOLA PALMA
Cronaca

Uccise tre persone per quei processi A Giardiello quattro anni per due crac

Verdetto della Cassazione: Giardiello ha patteggiato la pena per i fallimenti delle società Miami e Magenta

Uccise tre persone per quei processi  A Giardiello quattro anni per due crac

Uccise tre persone per quei processi A Giardiello quattro anni per due crac

di Nicola Palma

Furono proprio quei processi a scatenarne la follia omicida. Il 9 aprile 2015, Claudio Giardiello, imputato per bancarotta fraudolenta e documentale della società Immobiliare Magenta srl, si presentò armato di pistola a Palazzo di Giustizia e uccise il coimputato Giorgio Erba, il suo ex avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani e il giudice Fernando Ciampi, prima di essere fermato dai carabinieri a Vimercate dopo una fuga in scooter.

A più di otto anni di distanza da quella tragica mattinata, la Cassazione ha scritto la parola "fine" sul lungo iter giudiziario legato ai fallimenti delle aziende del sessantacinquenne nativo di Benevento: la quinta sezione penale della Suprema Corte ha respinto l’ultimo ricorso presentato dal legale Giannino Caracciolo e reso definitivo il patteggiamento a quattro anni di reclusione. Il 5 ottobre 2022, il gup Alessandra De Fazio ha accolto la richiesta di pena concordata per il crac della Miami Immobiliare, mettendo in continuazione quella bancarotta fraudolenta impropria con l’altra dell’Immobiliare Magenta, già oggetto della sentenza della Corte d’Appello di Milano del 2019 che aveva condannato Giardiello a tre anni e sei mesi.

Secondo quanto ricostruito nel verdetto della Cassazione, il giudice ha determinato in 4 anni e 6 mesi la pena base per il fallimento di Miami, riducendola a 3 anni per il rito, aumentandola per la continuazione a 6 anni e riducendola nuovamente a 4 per il rito. Una serie di passaggi contestati dall’avvocato del sessantacinquenne. Per la Suprema Corte, "l’errore materiale" commesso dal gup "non ha prodotto effetti sostanziali", considerato che alla fine il numero di anni da scontare è sempre rimasto pari a quattro. Detto questo, l’immobiliarista fallito sta scontando l’ergastolo per il triplice omicidio del Tribunale, diventato definitivo nel 2018 dopo le condanne prima davanti al gup di Brescia e poi in Corte d’Assise d’Appello.

Nella requisitoria, il sostituto pg della Cassazione Pina Casella parlò di "una chiara e volontaria attività omicida connotata da lucidità e freddezza", di cui fecero drammaticamente le spese tre persone "inermi e indifese, convinte di essere al sicuro in un presidio di legalità perché si trovavano nel Palazzo di giustizia di Milano". Giardiello, aggiunge il magistrato, "uccise spietatamente, facendosi giustizia da sé e affermando la sua distorta visione della giustizia, manifestando totale disprezzo per lo Stato e per la giustizia stessa".