ANNA GIORGI
Cronaca

Guerra tra bande, uccisero il rivale: tre minorenni condannati a 10 anni

Coltellate al cuore in tram, latinos giudicati con rito abbreviato

L’intervento della polizia sul luogo dell’omicidio (Newpress)

L’intervento della polizia sul luogo dell’omicidio (Newpress)

Milano, 8 settembre 2017 - Tre condanne in abbreviato a dieci anni per «Ciango», «Plante» e «Kabro», i tre latinos minorenni, che a luglio di un anno fa parteciparono alla notte di follia sul tram della linea 15. Una notte che finì con l’omicidio del rivale di banda Albert Dreni, albanese di 18 anni. I tre sono in carcere al Beccaria dal luglio scorso, con l’accusa di tentato omicidio, omicidio, rissa e porto abusivo di armi. Loro, all’epoca dei fatti sedicenni, secondo l’accusa avrebbero partecipato attivamente al pestaggio di una gang rivale, che finì con l’accoltellamento di un 22enne peruviano. Miracolosamente se la cavò con 120 punti di sutura alla gola. Ma non fu questo il solo episodio a cui parteciparono i tre minorenni. Ci fu anche l’omicidio sul tram della linea 15, con loro c’erano anche due maggiorenni che sferrarono i colpi mortali, già condannati e già a San Vittore. Vittima di quel pestaggio feroce sul tram, Dreni l’albanese di 18 anni, che poi morì all’Humanitas.

Era stato colpito da quattro coltellate al cuore, quella domenica di luglio, al culmine di un pestaggio avvenuto alla fermata del tram in via Teuliè. Non si era mai svegliato dal coma indotto e non aveva mai dato segni di ripresa. Guerra tra Latinos, dinamiche tribali, feroci, erano raccontate nell’ordinanza che aveva disposto sette ordinanze di custodia cautelare per omicidio e tentato omicidio nei confronti di altrettanti ragazzi sudamericani, quattro maggiorenni e tre minorenni. In manette erano già finiti il 21enne Arturo Mauricio Sanchez Soriano, detto «Peludo», originario di El Salvador, il reflero (capo) di una clika, nel gruppo l’unico vero affiliato alla Mara Salvatrucha, con la voglia di mettersi in mostra a suon di violenza per scalare la piramide verso il vertice della pandilla, lui avrebbe sferrato le coltellate mortali a Dreni, e Antonio Omar Velasquez, soprannominato «Chukino», di 20 anni, anche lui di El Salvador. Il conducente del tram 15 aveva provato a fermare l’emorragia, ma le condizioni di Dreni erano sembrate da subito disperate. Era rimasto per per dieci minuti in arresto cardiaco. Qualche giorno dopo il suo cuore smise di battere.

Violenza gratuita da parte della banda per conquistare un posto di rilievo nella Ms13, gang sudamericana tra le più pericolose al mondo. A un anno di distanza sono stati tutti condannati. Gli ultimi, ieri, al tribunale Minori. Li chiameremo ancora con i loro nomi di soldati all’inteno della banda: «Ciango», 17 anni condannato a 10 anni e 9 mesi. «Plante», difeso dagli avvocati Gianfranco Bocellari e Marco Baroncini, a 10 anni e 4 mesi e «Kabro» a 10 anni e 9 mesi. Da ieri i tre sono tornati al Beccaria. Gli avvocati Bocellari e Baroncini hanno annunciato l’appello. «Aspettiamo il deposito della sentenza e poi procederemo».

anna.giorgi@ilgiorno.net