Milano, 29 marzo 2025 – Quarta incursione in undici giorni di Ultima Generazione in Galleria Vittorio Emanuele a Milano. Sabato 29 marzo 2025, però, gli ambientalisti non hanno preso di mira il ristorante Cracco, come fatto nelle tre precedenti occasioni, ma si sono posizionati al centro dell'Ottagono, davanti alle vetrine di Prada: in due, poco dopo le 13, hanno gettato a terra una montagna di scarti di frutta e verdura per denunciare i costi elevati dei prodotti e le difficoltà delle famiglie "a riempire il carrello della spesa".

Gli applausi di passanti e turisti
Diversi passanti, compresi molti turisti stranieri incuriositi da quanto stava succedendo, hanno applaudito l'iniziativa. "Riprendiamoci il potere - hanno risposto i militanti -. Da vent'anni siamo sempre più poveri: non riusciamo ad arrivare alla fine del mese, ci stanno rubando quello che ci spetta. Chiediamo sicurezza per chi produce il cibo". Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia e i ghisa.
I precedenti
Non è la prima volta che Ultima Generazione usa il Salotto per le sue azioni. Il 19, il 23 e il 26 marzo, i militanti del movimento ambientalista hanno "fatto visita" al locale del noto chef Carlo Cracco. Nel primo caso, dopo aver effettuato una consumazione all’interno del locale, hanno esposto uno striscione con la scritta "Il giusto prezzo", per poi sedersi per terra e occupare la sala del ristorante, opponendo resistenza passiva. Nel secondo caso, il 23, hanno imbrattato gli arredi del locale con salsa di pomodoro, mentre il 26 una di loro è salita su un tavolino per leggere un comunicato; ne è seguito, nella versione delle attiviste, un battibecco con Cracco, che avrebbe portato via lo smartphone alla ventinovenne Paola Del Dosso (che per questo lo ha denunciato) per impedirle di riprendere l'ennesimo blitz tra i tavoli.
I provvedimenti della Questura
A valle di identificazioni e accertamenti, il questore Bruno Megale ha firmato sette avvisi di avvio del foglio di via obbligatorio da Milano, due fogli di via obbligatori e undici divieti di accesso nei locali pubblici nei confronti di dodici attivisti. I provvedimenti dell’avvio del foglio di via obbligatorio sono stati predisposti dagli agenti della Divisione Anticrimine nei confronti di quattro uomini di 29, 42, 52 e 71 anni e tre donne di 21, 26 e 32 anni. I due fogli di via obbligatori, della durata di due anni, sono stati notificati a due donne di 29 e 30 anni, mentre i divieti di accesso nei locali pubblici (Dacur) sono stati emessi nei confronti di undici esponenti del movimento ecologista.
Cosa prevedono i divieti
Il foglio di via obbligatorio vieta al destinatario di ritornare nel Comune indicato nel provvedimento, in questo caso Milano, salvo "per comprovate esigenze di saluto, studio o lavoro e previa istanza motivata alla Questura del Comune". I Dacur, invece, impediranno a chi li ha ricevuti "di accedere e stazionare nelle immediate vicinanze degli esercizi pubblici presenti nell’area del centro della città di Milano". Si tratta di una misura, spiegano da via Fatebenefratelli, "di prevenzione di esclusiva competenza del questore, a tutela dell’ordine e sicurezza pubblica, al fine di garantire la fruibilità da parte della cittadinanza di determinate aree urbane".
La reazione ironica di Cracco
Dopo il terzo blitz, messo in atto come i precedenti per denunciare il costo "esorbitante" degli alimenti e accendere i riflettori sulle difficoltà di tante famiglie "a riempire il carrello della spesa", è arrivata la risposta ironica dello chef vicentino: "Per chi viene da noi, non offriamo pasti sospesi, ma tanta pubblicità gratuita. Quella sì (Gratuita al momento)", il post sui social per sottolineare l'eco mediatica generata dalle azioni dimostrative in uno dei ristoranti più noti del Salotto. Non si è fatta attendere la controreplica degli attivisti: "Ci accusano di fare azioni dimostrative, ma la vera spettacolarizzazione è quella di un sistema che permette a pochi di banchettare mentre molti non riescono a riempire il carrello della spesa".