
Ultima Legione
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Nel manifesto che riassume i suoi valori, il movimento Ultima Legione si colloca "in quell’area di destra capace di avere una visione moderna". Nega di essere "facinoroso o razzista", proclama la battaglia per "un’Italia pulita e sana". Sul sito internet immagini di militanti vestiti di nero che assistono clochard nel centro di Milano si alternano a foto di gezebo e manifestazioni in prima fila davanti alla cripta di Mussolini a Predappio, meta di pellegrinaggi neofascisti. Il movimento fondato a Milano il 29 ottobre del 2018 dal 53enne Enzo Cervoni, con sede nella multietnica via Padova, è finito al centro di un’inchiesta dell’Antiterrorismo partita dall’Aquila, con 25 perquisizioni in 18 province. Fra i 30 indagati anche la compagna di Cervoni, tesoriere e responsabile dei social, e militanti di tutta Italia del gruppo che ha la sua roccaforte in Abruzzo e Lombardia, fra Milano e il Comasco. Un’organizzazione connotata, secondo l’accusa, da un elevato grado "di fanatismo violento, intriso di xenofobia e nostalgie filonaziste" che talvolta "sfociano in non meglio precisate progettualità delittuose e di eversione dell’ordine democratico, nonché nell’aperta esaltazione di recenti stragi di matrice suprematista". Messaggi veicolati dalle chat private su Telegram e Whatsapp e sul social russo VKontakte dal 2019 finite sotto la lente degli investigatori della Digos e della Polizia postale, coordinati dalla Procura dell’Aquila e dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo.
Luca Traini, scriveva uno dei militanti nella chat “Boia chi molla“, ha fallito nel suo intento "perché non ha eliminato nessuno" quando il 3 febbraio 2018, a Macerata, sparò da un’auto in movimento ferendo sei stranieri. Traini "avrebbe certamente fatto meglio lasciandoli tutti a terra". La Costituzione italiana era bollata come "prostituzione" e con altri epiteti. Poi l’esaltazione della violenza - "Le armi si trovano… si trovano. Ho sempre gli anelli alle dita e il manganello dietro, ora ho pure un machete" - con il corollario di nostalgie fasciste e frasi antisemite: "Elimina l’ebreo, e il mondo diventa migliore". La pandemia, nella visione del movimento, letta in chiave complottista e negazionista. Uno degli appartenenti ha anche commentato i filmati dei mezzi dell’esercito usati a Bergamo per il trasporto della salme nella prima fase dell’emergenza sanitaria con riferimenti ai forni crematori nei campi di concentramento nazisti.
Il blitz ha portato al sequestro di pistole, fucili e pugnali, vessilli con simboli fascisti e nazisti, t-shirt con slogan del Ventennio, computer, smartphone e account social. Materiale trovato nelle case o in luoghi riconducibili agli indagati, accusati di voler "costituire una struttura politica che si richiamava all’ideologia fascista" con "istigazione all’uso della violenza quale metodo di lotta politica e diffusione online di materiale che incita all’odio ed alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi". Il movimento faceva proselitismo online, nella galassia di gruppi e gruppuscoli dell’estremismo di destra, ma era anche attivo con iniziative sul territorio. Enzo Cervoni si definisce, sul sito internet del movimento, "da sempre legato ideologicamente alla destra, inizialmente rappresentata dal Movimento Sociale Italiano". Fra i "dieci comandamenti" di Ultima Legione "stop all’immigrazione clandestina", abolizione con referendum delle leggi Scelba e Mancino contro la ricostituzione del partito fascista, "tutelare la cultura e l’identità italiana". In un’intervista pubblicata su YouTube Cervoni esprimeva apprezzamento per Giorgia Meloni perché "è molto combattiva" e fra i deliranti proclami specificava che "non siamo razzisti, non siamo omofobi, ho tanti amici gay di destra".