MONICA AUTUNNO
Cronaca

Un anno fa grandine e tromba d’aria. Risarcimenti per 2,5 milioni di euro

Melzo, il sindaco: "Il nostro è il Comune più colpito, ringrazio i miei concittadini per la pazienza". I prossimi interventi programmati riguarderanno il palazzo, il teatro Trivulzio e le palazzine dell’Aler.

Un anno fa grandine e tromba d’aria. Risarcimenti per 2,5 milioni di euro

Un anno fa grandine e tromba d’aria. Risarcimenti per 2,5 milioni di euro

Un anno fa la tromba d’aria e la grandinata che misero in ginocchio la Martesana. Melzo, bombardata dalla grandine, fu il comune più colpito, e quello che registrò il picco dei danni: 3 milioni e mezzo per edifici e proprietà pubbliche danneggiati, danni a proprietà private, case, aziende e automobili per decine di milioni di euro.

A dodici mesi di distanza è (quasi), e almeno per l’ente pubblico, il momento della chiusura dei conti: circa 2 milioni e mezzo di euro la somma portata a casa di risarcimento assicurativo, a ripianare le spese sostenute dal Comune nei mesi successivi al disastro e nel corso dell’anno, a coprire gli interventi rimasti in lista d’attesa, in parte (per 700mila euro circa sul totale) con intervento diretto dell’ente assicurativo. "È stato un anno complesso - così il sindaco Antonio Fusè -. Di lavori da fare subito, di spostamenti continui in bilancio, di obbligatorio rinvio di investimenti previsti, di interfaccia con le istituzioni, e di negoziato con l’assicurazione, con la quale infine è stata raggiunta l’intesa. I denari non li abbiamo ancora: ma sono già a bilancio". Così come, già erogati, circa 50mila euro stanziati dalla Regione, che hanno coperto spese già sostenute per il ripristino di edifici scolastici, per la torre civica danneggiata e per l’ospitalità data in albergo a famiglie nei giorni più difficili del post alluvione. Con i fondi (quasi) in tasca, c’è ancora una lista delle opere da fare: interventi di ripristino nei quartieri di case popolari in via Aldo Moro, via Sant’Antonio e via Sturzo, interventi rimasti in lista d’attesa su Palazzo Trivulzio e al teatro Trivulzio, rifacimenti stradali e verde.

La grandine aveva danneggiato piscina, centro sportivo, municipio, centro polivalente: non si era salvato quasi nulla. "La contrattazione non è stata semplice - ancora il sindaco - , e vi sono peraltro tipologie di danno che le polizze non coprono. In questo senso abbiamo anche imparato qualche cosa".

Le assicurazioni private sono state, sino a oggi, l’unica ciambella di salvataggio anche di tanti cittadini e famiglie, alle prese con tetti bucati, finestre bombardate, auto distrutte. "Noi - così il capo ufficio tecnico Giovanna Rubino - arrivammo poche settimane dopo l’alluvione in Emilia Romagna. Facemmo da centro di raccolta per la segnalazione dei danni". E ai cittadini è rivolta l’ultima riflessione del sindaco: "Alcuni di loro, non assicurati, hanno dovuto sborsare somme importanti. Eppure si sono condotti con civiltà e grande senso di responsabilità".