Marianna Vazzana
Cronaca

Un club di bimbi contro i bulli: “Venite nel Gruppo degli eroi”. Primi iscritti in terza elementare

Mamma Elena spiega l’idea del piccolo Vittorio, preso in giro fin da quando andava all’asilo "Insulti per la maestra di sostegno e l’apparecchio. Ora vuole aiutare tutti i compagni che soffrono".

Il gruppo degli eroi

Un foglietto in mano con sopra delle scritte a matita. Vittorio, 8 anni, lo teneva in mano al rientro a casa dopo la scuola giovedì pomeriggio. "Sembrava un disegno come tanti ma quando ho chiesto al mio bimbo cosa fosse mi ha spiegato candidamente: è la tessera del gruppo degli eroi. L’ho inventato io, contro i bulli". A quel punto mamma Elena lo ha abbracciato dicendogli "Vittorio, hai creato qualcosa di immenso. Ti rendi conto della potenza della tua idea?". Il piccolo frequenta la terza elementare in una scuola di Milano e fin da quando andava all’asilo gli è stato diagnosticato un disturbo da deficit dell’attenzione ed iperattività. "Una condizione – spiega la mamma – che lo rende preda dei bulli".

Per cosa viene preso in giro?

"Viene preso di mira da alcuni bambini della sua classe per diversi motivi: in primis perché ha la maestra di sostegno, come se fosse qualcosa di cui vergognarsi, ma in realtà qualunque cosa diventa un pretesto per colpirlo: riceve insulti e viene escluso da certi bambini perché è il più alto di tutti ed è molto magro. E pure perché porta l’apparecchio ai denti. Alcuni lo tormentano ma mio figlio fortunatamente trova sempre la forza di raccontare quello che gli accade e riceve aiuto sia dagli adulti e sia da altri compagni che gli sono invece amici".

E gli è venuta l’idea di fondare un club?

"Esatto. Giovedì ho notato un foglietto misterioso tra le sue mani. In cima ci sono dei numeri e sotto la scritta “Gruppo degli eroi“. Poi, dei nomi, tra cui quello di mio figlio. Più in basso la spiegazione: “Se qualcuno viene bullizzato viene dal gruppo degli eroi“. Alla fine, tutte le iniziali dei bimbi come una sorta di firma. Quella, mi ha spiegato, era la sua tessera del club. Creata da lui e scritta a matita in stampatello, con numeri inventati. Ne avrebbe poi fatte altre, per ciascun bambino “aderente“".

Tanti compagni hanno aderito?

"Al momento sono sette soci. Ma l’intenzione è aprire il gruppo anche alle altre classi, perché mio figlio sa che ci sono altri bambini che vengono presi in giro e vorrebbe aiutarli grazie al gruppo".

Gli insegnanti hanno saputo di questa iniziativa?

"Sì. E l’hanno lodata. Gli insegnanti si danno da fare per educare al rispetto ma questa iniziativa che parte dal basso, dai bambini, è potentissima".

C’è stato un episodio in particolare che ha spinto suo figlio a fondare questo gruppo?

"Tanti. L’ultimo è stato qualche giorno fa, quando Vittorio ha avuto un problema personale e i bulli sono andati all’attacco, anche contro il suo migliore amico. Alcune bambine della classe hanno difeso mio figlio. Da qui, l’idea di creare il gruppo inserendo come primi “soci“ tutti i compagni che si sono schierati dalla sua parte. Ci tengo a dire che sono grata a questi bambini e alle loro famiglie: è importante che nessuno si senta solo. Anche gli altri genitori l’hanno apprezzata. Ora spero che diventi virale sul web: la tessera creata da Vittorio si sta diffondendo sui social (con i dati sensibili coperti)".

L’auspicio è che un domani non esistano più gruppi? Insomma, che tutti a poco a poco si uniscano agli “eroi“?

"Certo. Ma la vedo dura... Combattere il bullismo è molto difficile. Il fatto che un bambino di 8 anni abbia trovato una soluzione da solo, invitando altri a fare fronte comune contro i bulli, per me è davvero qualcosa di straordinario: noi grandi dovremmo prendere esempio dai piccoli".