ALESSANDRA ZANARDI
ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

Un copione consolidato almeno da quattro anni

Auto rubate, messe di traverso e date alle fiamme per sbarrare le vie di comunicazione; strade cosparse di chiodi...

Auto rubate, messe di traverso e date alle fiamme per sbarrare le vie di comunicazione; strade cosparse di chiodi...

Auto rubate, messe di traverso e date alle fiamme per sbarrare le vie di comunicazione; strade cosparse di chiodi...

Auto rubate, messe di traverso e date alle fiamme per sbarrare le vie di comunicazione; strade cosparse di chiodi a tre punte, per rallentare ulteriormente l’arrivo delle forze dell’ordine; furgoni e altri mezzi usati come teste d’ariete per sfondare cancellate e recinzioni. Ormai da alcuni anni, è un copione consolidato quello usato per gli assalti alle logistiche. Uno dei primi colpi in questo senso si è registrato nel luglio 2021 a Tribiano, ai danni di Asendia: nel bottino sono finiti cellulari e altre apparecchiature tecnologiche. Razzie simili anche a Settala, Liscate e Albairate, mentre alla Esprinet di Cambiago, nel giugno del 2023, a respingere l’attacco dei rapinatori sono state due guardie armate in servizio nel polo logistico.

I vigilantes hanno resistito agli urti dei furgoni usati come ariete contro i cancelli dell’azienda; uno dei due ha anche esploso in aria alcuni colpi di pistola per mettere in fuga il commando, rimasto a bocca asciutta. In tutti i casi, i malviventi cercano di giocare sulla rapidità, consumando i blitz nel minor tempo possibile. Le rapine vengono pianificate nei dettagli da gruppi specializzati formati da almeno otto, dieci persone: dagli esecutori materiali fino agli autisti e ai "pali", ognuno ha un proprio ruolo e il concatenarsi dei diversi passaggi è un elemento prezioso per la buona riuscita delle azioni criminose. I raid vengono preceduti da una serie di sopralluoghi studiati apposta per mappare il territorio e le sue vie di fuga, dalle strade a lunga percorrenza fino ai vicoli di campagna. Molto spesso i banditi vanno alla ricerca di dispositivi elettronici, ma non sono mancati episodi, dove nel bottino sono finiti capi di abbigliamento e accessori. Materiali facilmente rivendibili sul mercato nero. In più di un caso si è trattato di furti milionari; alcune aziende sono state depredate anche più volte.

Nonostante la presenza di telecamere e l’analisi dei fotogrammi, non sempre è facile, per le forze dell’ordine, ricostruire a posteriori le mosse e traiettorie di fuga dei commandi, così da risalire ai loro componenti.

A.Z.