Un ufficio dedicato all’inclusione, alla diversità e a quei bisogni educativi speciali che sono in crescita. Un cortometraggio - “Ronzio“ - realizzato da Officine-Ied per sensibilizzare anche l’opinione pubblica sul tema. E servizi in cantiere per la formazione dei docenti. Parte dai dati l’Istituto europeo di Design per implementare azioni: dal 2018 ad oggi sono aumentati del 50% i casi di studenti Ied che hanno presentato una certificazione per disturbi specifici dell’apprendimento o bisogni educativi speciali. Nasce l’“Inclusion and Plurality Office“ e un progetto capillare, che parte da Milano (e da Firenze) ed è stato presentato ieri al cinema Anteo dal direttore accademico Ied Riccardo Balbo insieme a Giacomo Stella, psicologo e psicolinguista, fondatore dell’Associazione Italiana Dislessia e ideatore e direttore scientifico della rete di servizi Sos Dislessia. "Anche in lettura della crescita di un fenomeno, di cui si possono tracciare in parte le cause, tra isolamento, social, post-lockdown ed eco-ansia, la scuola deve occuparsi di offrire servizi e non può sfilarsi dal suo mandato culturale – sottolinea Balbo –: l’università è un agente culturale. E così, accanto a uffici, sportelli d’ascolto e servizi prendiamo posizione culturale facendo un film di 8 minuti per il pubblico, per tutti, per la società civile. Con l’ago del compasso puntato sulla cura della comunità".
“Ronzio“ parteciperà ai concorsi, verrà diffuso il più possibile. Ad applaudire all’iniziativa ci sono anche gli studenti come Giancarlo, iscritto al primo anno di Design del Prodotto allo Ied: ha scoperto a 18 anni un disturbo dell’attenzione e iperattività. "Ci sono ancora tabù – racconta –. Ma finalmente ho capito che se c’è una porta che sbarra la strada, dietro ci sono altre vie per arrivare a destinazione". Era chef, da piccolo sognava l’Astrofisica, è ripartito dal Design.
Simona Ballatore