“Un gancio da Dio“, quando la boxe diventa canale di evangelizzazione e valvola di sfogo per molti giovani che hanno incamerato rabbia soprattutto durante il periodo Covid. Un’idea promossa da don Luigi Scarlino, parroco impegnato a Rozzano che sarà presentata mercoledì 29 alle 20.45, all’oratorio Sant’Angelo di Rozzano. Un incontro dal sapore nuovo che vede la fede e il pugilato salire insieme sul ring non per fare male all’altro, ma per vincere contro se stessi, trasformando i pugni in riscatto sociale, e per permettere ai giovani del quartiere di tirar fuori il meglio.
Sì, perchè il progetto nasce a Rozzano, all’oratorio Sant’Angelo, che abbraccia il quartiere Aler, il più grande agglomerato popolare d’Italia e fra i maggiori in Europa. Una realtà forte dove s’intrecciano i migranti degli anni ’50 provenienti dal Sud Italia e quelli attuali venuti dal “Sud del mondo“. Situazioni spesso difficili che dopo il lockdown per i Covid hanno visto esplodere un po’ ovunque la rabbia nelle nuove generazioni.
"Sono arrivato a Rozzano nel 2020 in piena pandemia. Bisognava capire i bisogni della città e la rabbia adolescenziale accumulata dai giovani che per un niente arrivano alla violenza – spiega don Luigi Scarlino –. Solitamente negli oratori si trovano campi da calcio o altri sport come pallavolo e basket ma non c’è un ring. Il nostro progetto è portare un ring in oratorio perché con la boxe si può placare la rabbia. Saliranno non per combattere con l’avversario ma contro la loro tendenza alla violenza e alla sopraffazione".
L’iniziativa è organizzata in collaborazione con il Movimento dei colpitori, fondato da Federica Guglielmini, educatrice, scrittrice e direttrice della rivista online Boxe Mania News, e da Dome Bulfaro, docente, poeta e artista.
Lo scopo del Movimento è quello di trasformare la boxe in uno strumento per lottare contro le ferite sociali, senza mai abbassare la guardia. "Il piano ha bisogno di fondi e quindi cerchiamo chi vuole investire e stiamo anche valutando di presentare un progetto all’interno del decreto “Caivano bis“ – aggiunge don Luigi –. Sul ring sale chi ha fede in Dio e la boxe poù essere un metodo di evangelizzazione. Molti dei grandi pugili sono credenti".
Mercoledì sera si parlerà di pugilato, di religione ma soprattutto di riscatto del territorio e dei suoi abitanti. Sono attesi alcuni atleti del pugilato e agli sport di combattimento: Vincenzo Gigliotti, ex campione italiano dei supergallo, Jonathan Kogasso, pugile massimo leggero in attività, Antonio Guerra, ex pugile e oggi allenatore del Club Pugilistico Rozzano, Luca Messi, ex campione italiano dei welter e dei medi junior, Antonella Minieri, prima donna arbitro di boxe.