REDAZIONE MILANO

"Un habitat delicato che va salvato . Niente cemento attorno al fontanile"

Stasera a Cascina Roma l’incontro sui 40 ettari di biodiversità da tutelare

"Un habitat delicato che va salvato . Niente cemento attorno al fontanile"

Oltre 40 ettari di biodiversità, le oasi del Wwf – 8 in totale fra Melegnano, San Giuliano e San Donato - rappresentano un patrimonio ecologico prezioso. Baluardi contro il cemento e l’eccesso di Co2, quasi tutte queste aree racchiudono, al loro interno, delle zone umide con stagni e laghetti. Proprio all’importanza di questi specchi d’acqua, impreziositi da flora e fauna, ma mai come oggi minacciati da inquinamento e urbanizzazioni, è dedicato l’incontro "Zone umide e biodiversità" in agenda stasera alle 20.45 alla Cascina Roma di San Donato. Organizza il Wwf, che nel corso della serata evidenzierà la presenza di una zona umida anche nel comparto San Francesco, il sito di San Donato dov’è in programma la costruzione dello stadio del Milan: "Compresa anche un’area boscata, parliamo in totale di 2 ettari di superficie. Un patrimonio che varrebbe la pena salvaguardare", dice Giorgio Bianchini, presidente locale del Wwf.

"Le zone umide sono veri e propri scrigni ecologici, che racchiudono anfibi, rettili, uccelli e svariate specie di alberi e arbusti", prosegue l’esperto. Durante la serata verranno mostrate delle immagini e sarà stilata una mappatura dei principali siti naturalistici del Sud-Est Milanese, un territorio dove insistono anche spazi non gestiti dal Wwf, ma comunque di grande pregio ambientale, come l’ex cava della Tem a Vizzolo Predabissi e il Carengione a Peschiera Borromeo.

A.Z.