L’immunologo Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Humanitas e professore emerito alla relativa University oltre che alla Queen Mary di Londra è il primo milanese e il primo lombardo a ricevere il premio “Lombardia è ricerca”, il “Nobelino” istituito dalla Regione alla memoria di Umberto Veronesi che si assegna l’8 novembre, nell’anniversario della morte del Prof. È vero che il 70% dell’ammontare, pari a un milione di euro, dev’essere sempre investito in collaborazioni con istituzioni di questa regione, ma in sette anni e sei edizioni (’20 e ’21 furono accorpate causa pandemia) la giuria di 15 top scientists col più alto H-index nelle aree di ricerca del tema scelto di volta in volta aveva assegnato il Nobelino a scienziati tedeschi, francesi, americani e pure alcuni italiani, in team o in solitaria (il primo fu Giacomo Rizzolatti per la scoperta dei neuroni specchio), che però lavorano in università emiliane e venete; nessuna lombarda.
Sino, appunto, al professor Mantovani, vincitore dell’edizione 2024 dedicata alle Scienze della vita in quanto "precursore e protagonista dell’affermazione del collegamento tra infiammazione, cellule del sistema immunitario e cancro" e "per le sue scoperte fondamentali sul ruolo dell’immunità innata e dell’infiammazione nel cancro", si legge nella motivazione divulgata ieri dal presidente della Regione Attilio Fontana e dall’assessore alla Ricerca Alessandro Fermi dopo aver ricevuto l’annuncio dalla presidente della giuria Patrizia Caraveo, direttrice dell’Istituto di Astrofisica spaziale di Milano. La scelta dei giurati è tematicamente in linea con quella che l’anno scorso aveva premiato gli americani Steven Rosenberg e Carl June per l’immunoterapia con le CAR-T contro i tumori.
Il Nobelino 2024, che ha anche una sezione dedicata alle scuole, sarà assegnato alla Scala il prossimo 8 novembre, durante la “Giornata della ricerca” che "rappresenta non solo la gratitudine per l’impegno dei ricercatori, ma un segnale dell’importanza che la Regione attribuisce a ricerca e innovazione", ricorda l’assessore Fermi. Il fatto che il premiato sia un lombardo "è un’ulteriore conferma dell’eccellenza delle nostre università e laboratori, in cui si formano professionisti che intraprendono carriere di alto profilo anche fuori dall’Italia, come Alberto Mantovani", osserva Fontana.