SIMONA BALLATORE
Cronaca

Un miracolo nel Miracolo a Milano Le fotografie ritrovate di De Biasi

La sorpresa dei negativi in una scatola, gli schizzi di Bozzetti-studente e la mostra in Valvassori-Peroni

Un miracolo nel Miracolo a Milano Le fotografie ritrovate di De Biasi

di Simona Ballatore

Un miracolo (più di uno) nel “Miracolo a Milano“, con storie che convergono in via Valvassori Peroni - cuore del film girato da Vittorio de Sica nel 1950 - e nella sua biblioteca. Qui è allestita una mostra “senza scadenza“ con al centro le foto scattate da un giovanissimo Mario De Biasi, del quale quest’anno si ricordano i cent’anni dalla nascita.

L’antefatto: la figlia Silvia, custode del suo archivio, si imbatte nel libro di Gianni Biondillo sul set di “Miracolo a Milano“, messo a disposizione dall’autore e dal Comune tra i libri dedicati alla città. "Le descrizioni del set mi hanno ricordato alcune fotografie di papà, con De Sica sul trespolo per le riprese - racconta Silvia De Biasi -. Così mi sono messa alla ricerca e ho trovato in una scatola alcuni negativi in una bustina di carta e in un formato strano: 4,5 per 6. Senza provini era però difficile identificare il soggetto". Si è messa a lavorarci su e ha scoperto che sì, era proprio “Miracolo a Milano“ visto dagli occhi di Mario, non ancora famoso. "Era molto vicino alla realtà che veniva rappresentata nel film, era appena rientrato dal lavoro coatto in Germania e, da amatore, rimase incuriosito da quel set a cielo aperto", ricorda la figlia. Una storia romantica che continua. Silvia viene invitata a raccontare la vita del padre dal Circolo Fotografico Milanese e, in quell’occasione, conosce Sergio Seghetti, ex bibliotecario del Comune e tuttora collaboratore pro bono per progetti culturali. Sta lavorando in sinergia con le associazioni del quartiere e all’Acli Lambrate alla creazione di un museo a cielo aperto su “Miracolo a Milano“, a partire dal murale realizzato dallo street artist Smoe (col contributo di Fondazione Cariplo e Municipio 3 e la direzione artistica di Christian Gangitano). Chiacchierando, tornano al centro quei negativi. Il Circolo Fotografico li restaura, li stampa su una carta speciale. Prende forma il museo, unendo tasselli.

C’è la storia (e il giardino) di Cesare Zavattini a Città Studi; l’attrice Anna Carena, che abitava in via Plinio prima delle nozze, dà il nome a un altro giardino. In biblioteca, accanto alle foto di De Biasi, ci sono le scansioni di quattro disegni dell’architetto Gino Bozzetti, ai tempi studente del Politecnico: fece nove schizzi dal vivo con la china mentre De Sica girava. E c’è il tocco di Giuseppe Corti che, partendo dalle scene e con qualche licenza poetica, ricostruisce il villaggio, mai ripreso nella sua interezza. Un disegno 3 metri per 4, all’ingresso della biblioteca (navigabile sul web), annuncia il Miracolo a Milano che continua. Un progetto dopo l’altro.