Oggi, per la prima volta, uno studio descrive i meccanismi molecolari in cui la glicemia inizia ad alzarsi e a diventare prediabete. L’analisi è firmata dall’Irccs MultiMedica e identifica nel miR-21 un nuovo marker molecolare in grado di predire il rischio di sviluppare la patologia. Una grande scoperta, arrivata dopo oltre un anno di lavoro in cui l’équipe di ricerca ha sottoposto a screening 1.506 persone, valutandone il rischio di andare incontro a diabete. Tra questi, 531 pazienti risultavano avere un rischio altissimo e sono stati reclutati per lo studio. A un sottogruppo di 207 pazienti, che presentavano livelli particolarmente allarmanti di glicemia, è stato poi proposto un programma di "habit-intervention", un cambiamento dello stile di vita basato sulla "dieta mediterranea" e leggera attività fisica. "Dopo questo intervento, abbiamo osservato una significativa riduzione del danno vascolare che, essendo nell’ambito di valori del prediabete, è ancora reversibile", spiega Lucia La Sala, ricercatrice dell’Irccs MultiMedica e firmataria dello studio. Oggi in Italia sarebbero circa 10 milioni le persone interessate da questa condizione. "Grazie a un finanziamento europeo stiamo già attuando altre analisi per comprendere se il miR-21 e altre molecole, oltre ad associarsi a iperglicemia e avere un valore predittivo, giochino anche un ruolo causale nello sviluppo del diabete – commenta La Sala -. Se così fosse, questa molecola potrebbe aprire le porte a nuove strategie terapeutiche". L’indagine ha visto MultiMedica collaborare con i medici di famiglia, Università degli Studi, Regione Lombardia, ministero della Salute, con il sostegno di Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi.La.La.
CronacaUn nuovo marker per predire l’arrivo del diabete