SIMONA BALLATORE
Cronaca

Un polo di cultura araba in Cattolica: “Sarà un ponte di ricerca e pace”

Corsi, scienza ed editoria. L’istituto, ospitato in via Lanzoni, è stato inaugurato dalla rettrice Elena Beccalli e della principessa Bodour Al-Qasimi

Un momento dell’inaugurazione del centro

Un momento dell’inaugurazione del centro

Milano – “L’Istituto di Cultura Araba è un segno concreto che l’Università Cattolica del Sacro Cuore intende mettere a disposizione della città e del Paese per la reciproca conoscenza dei popoli, creando uno spazio di dialogo di particolare significato in questa delicata epoca assetata dal bisogno di speranza e convivenza pacifica”.

Così la rettrice Elena Beccalli ha salutato la nascita del nuovo centro, frutto della collaborazione con la Sharjah Book Authority e ospitato in un piano della palazzina dell’ateneo (350 metri quadri), che si affaccia su via Lanzone. A inaugurarlo, con la rettrice, la principessa Bodour Al-Qasimi, alla presenza dell’emiro di Sharjah, il sultano Bin Muhammad Al-Qasimi, del ceo della Sharjah Book Authority Ahmed Al Ameri, e del vicario apostolico dell’Arabia meridionale Paolo Martinelli. “L’Istituto apre un nuovo capitolo per superare i confini e attraversare i continenti con la bandiera del libro e l’amore comune per la letteratura”, ha sottolineato la principessa Bodour Al-Qasimi, ricordando che “abbiamo bisogno di messaggi di pace e collaborazione”. Un impegno rimarcato dall’Emiro di Sharjah, che ha ricordato l’importanza della ricerca e la necessità di ripartire dall’origine della parola: lui stesso è impegnato anche nella creazione di un dizionario arabo-latino: “Speriamo di costruire sulla terra e non di distruggere, proteggiamo la cultura araba, italiana e la latina, qualsiasi cultura va protetta. Quello che sta succedendo in Medio Oriente ci sta addolorando”.

L’Istituto sarà diretto dal professor Wael Farouq: “Sarà attivo da ottobre e si occuperà di training per gli studenti sulla conoscenza della lingua araba, di workshop di scrittura e di editoria”. Metterà così a sistema le iniziative già presenti da anni in Cattolica, dove oggi sono 403 gli universitari che studiano lingua araba (335 le studentesse) e 210 gli iscritti di nazionalità araba (113 studentesse e 97 studenti).