Una storia lunga cent’anni che va avanti, con "energia, passione e cura delle piccole cose della vita", raccontano i familiari di Giuseppe Prestipino, nato il 29 agosto del 1924. Un secolo festeggiato insieme ad amici, parenti e all’Amministrazione comunale che ha voluto porgere gli auguri al centenario da parte di tutta la comunità di Cesano Boscone, dove Prestipino vive dagli anni Sessanta.
Cresciuto da orfano, il centenario ha perso la mamma quando aveva solo tre anni, mentre il padre è morto quando ne ha compiuti 12. Ha vissuto con il fratello e le due sorelle, nella Sicilia povera della prima metà del Novecento. "La vita per nonno Giuseppe è stata sempre in salita – ricordano i parenti –, fin da quando, da orfano, ha dovuto rimboccarsi le maniche per riuscire a sfamarsi. Nulla lo fermava".
Erano gli anni in cui si lavorava fin da bambini, per sostenere la famiglia e andare avanti, nella speranza di occasioni per cambiare la propria esistenza. L’anziano ricorda che la scuola si frequentava per poco tempo, non esisteva teatro o cinema: tutto era basato sul sostentamento della famiglia. Poi, negli anni Quaranta, il centenario è convolato a nozze e, circa vent’anni dopo, Prestipino ha deciso di lasciare la Sicilia e tentare fortuna al Nord, raggiungendo alcuni parenti prima a Torino, poi a Cesano Boscone, dove ha sempre vissuto. La famiglia, un suo grande valore, era tornata unita, rallegrando lo spirito e rafforzando il coraggio per affrontare una nuova esistenza.
Ha lavorato come muratore, manutentore di caldaie e operaio all’Avir (oggi Vidrala) di Corsico. Si spostava, per il suo impiego principale e per gli altri che gli permettevano di avere qualche lira in più per la sua famiglia, sempre in bicicletta. "Non ho mai preso la patente", racconta il centenario. Fino a qualche anno fa riusciva a coltivare la passione che aveva fin da piccolo, l’orto. Se c’era un pezzo di terreno abbandonato, gli dava nuova vita, con alberi e ortaggi di ogni tipo.
Un’altra sua insolita passione è sempre stata la storia della famiglia reale inglese e in particolare della Regina Elisabetta. "Si faceva regalare libri e riviste, perché non voleva perdersi neanche il più piccolo dettaglio del casato dei Windsor", racconta la famiglia. L’elisir di lunga vita? "Il peperoncino – assicura Prestipino –, da mettere dappertutto".