Una fetta di Provvidenza: Milano rende omaggio al suo amato Manzoni dedicandogli una torta

Il dolce presentato al prestigioso ristorante Don Lisander si rifà a un’antica ricetta della tradizione contadina, la “carsenza”, che si preparava a gennaio con gli avanzi del Natale e la frutta secca

A sinistra lo chef Alessandro Servida. Il nome del dolce si rifà al concetto di Provvidenza tanto caro al Manzoni e filo conduttore dei suoi Promessi Sposi

A sinistra lo chef Alessandro Servida. Il nome del dolce si rifà al concetto di Provvidenza tanto caro al Manzoni e filo conduttore dei suoi Promessi Sposi

Milano, 9 ottobre 2024 – Nasce a Milano "La Provvidenza" una torta originale che vuol rendere omaggio ad Alessandro Manzoni. Il dolce, che fa riferimento alla Provvidenza manzoniana "nel suo senso salvifico e di profonda speranza – spiegano gli ideatori del dolce, del ristorante Don Lisander, il locale storico che deve il nome dalla sua nascita, nel 1947, proprio a Manzoni che i milanesi chiamavano affettuosamente "Don Lisander" – ha un legame speciale con il nostro più celebre romanziere: trae ispirazione da un dolce antico tipico della civiltà contadina che si festeggiava il primo giorno dell'anno: la “carsenza". “El primm de l'ann se cumenza a' mangia' la carsenza”: così a quanto pare disse Manzoni il 2 gennaio 1837 in occasione delle sue seconde nozze con Teresa Borri Stampa. 

La nobildona Teresa Borri Stampa, seconda moglie di Manzoni, nel celebre ritratto di Hayez custodito nella Pinacoteca di Brera
La nobildona Teresa Borri Stampa, seconda moglie di Manzoni, nel celebre ritratto di Hayez custodito nella Pinacoteca di Brera

La tradizione ambrosiana del riciclo e un’occhiata a Vienna

Nell'Ottocento, a Milano, la “carsenza de bombon” era il “dolce del riciclo” per antonomasia, con ricetta tramandata da generazioni. La base era la pasta di pane bianco avanzata a Natale che veniva rilavorata con l'aggiunta di qualcosa di dolce, come le mele e l'uva. In ogni casa si preparava come si voleva: con la frutta secca, i fichi, le pere. Molti ci mettevano dentro un fagiolo e chi lo trovava era certo che avrebbe avuto davanti un anno fortunato. La tradizione del dolce a casa di Alessandro Manzoni era così consolidata che se ne parlava anche nella corrispondenza di famiglia. "L'idea mi è venuta a Vienna assaggiando la torta Sacher – afferma Stefano Marazzato, patron del Don Lisander –. Mi sono chiesto perché Milano non avesse una sua torta, a parte il Panettone che però è un dolce lievitato. Così ci siamo messi al lavoro ricercando pezzi di storia di Milano legati al Manzoni, per verificare se ci fosse un dolce a lui caro. E abbiamo scoperto che lo scrittore amava la torta chiamata Carsenza, che significa "crescenza", un dolce tipico lombardo che si usava preparare il primo dell'anno". 

A sinistra lo chef Alessandro Servida. Il nome del dolce si rifà al concetto di Provvidenza tanto caro al Manzoni e filo conduttore dei suoi Promessi Sposi
A sinistra lo chef Alessandro Servida. Il nome del dolce si rifà al concetto di Provvidenza tanto caro al Manzoni e filo conduttore dei suoi Promessi Sposi

Le gocce di cioccolato amate dal grande scrittore

Se nel dolce povero c'erano farina zucchero da canna, burro, mele o pere, uvette, fichi, la rivisitazione del pastry chef Alessandro Servida prevede anche l'aggiunta di gocce cioccolato che per il Manzoni, è noto, rappresentava un comfort food. Il risultato è una torta in perfetto spirito manzoniano: popolana e allo stesso tempo raffinata. Per l'occasione è stata anche realizzata una riproduzione del celebre ritratto di Alessandro Manzoni dipinto da Francesco Hayez e conservato alla Pinacoteca di Brera a Milano. L'illustrazione, sarà sulla confezione della torta. Il prezzo al pubblico è di 40 euro, e per ora sarà possibile acquistarla al Don Lisander di via Manzoni.