Una panchina per Sofia: "È con noi ogni giorno. La storia non si ripeta"

Alla scuola Besta l’evento dedicato alla 20enne di Cologno uccisa dall’ex "Riconoscere i campanelli d’allarme". Ora borse di studio e premi di laurea.

Una panchina per Sofia: "È con noi ogni giorno. La storia non si ripeta"

Una panchina per Sofia: "È con noi ogni giorno. La storia non si ripeta"

di Simona Ballatore

e Marianna Vazzana

MILANO

"La scuola racconta Sofia". La scritta è sulla panchina rossa inaugurata ieri nel cortile dell’Istituto Fabio Besta di Cimiano che Sofia Castelli - uccisa a 20 anni dal suo ex fidanzato Zakaria Atqaoui lo scorso 29 luglio a Cologno monzese - ha frequentato per cinque anni diplomandosi nel 2022 al Liceo delle Scienze umane. La panchina con la foto della ragazza sarà per sempre un simbolo contro la violenza sulle donne. Non un oggetto come un altro ma un monito quotidiano a combattere la violenza, sempre, anche nelle piccole azioni di tutti i giorni e in ogni sua forma, come è stato sottolineato nel corso della mattinata organizzata proprio in memoria della ragazza per sensibilizzare i ragazzi contro la violenza sulle donne, coordinata da Teresa Tedeschi, professoressa di francese che ha avuto Sofia come allieva per tutti gli anni delle superiori. Tra gli ospiti: Aurora Fiameni, la migliore amica e compagna di scuola di Sofia, che ha svelato la panchina insieme ad altri ragazzi e ragazze tra cui Rosana Di Cillo, altra amica. "L’incontro – dice Aurora – è stata un’occasione per ricordare la nostra amata Sofia e per far capire ai ragazzi quanto sia importante non sottovalutare i campanelli d’allarme in una relazione tossica. Incontri come questo sono fondamentali perché tengono alta l’attenzione sul tema: fondamentale affinché ciò che è capitato a Sofia non si ripeta". E "c’è stato un riscontro molto positivo da parte degli studenti presenti – continua la professoressa Tedeschi –. Lo scopo era toccare la loro sensibilità e ci siamo riusciti".

Ha raccontato la sua testimonianza anche una ragazza salvata da un tassista mentre era inseguita da tre sconosciuti in centro. Tra gli intervenuti, la dirigente Annalisa Raschellà, i volontari di Scarpetta rossa Aps e la dottoressa Anna Piccirillo, impegnata da anni nella lotta al femminicidio e ai maltrattamenti. "La lotta alla violenza sulle donne inizia a scuola". Un tema approfondito anche sul palco, nella performance teatrale degli studenti del Besta drama club: al centro una ragazza vestita di bianco, con lunghi capelli scuri come quelli di Sofia. Accanto, sagome nere cadute una dopo l’altra. E non è finita, perché l’Istituto Fabio Besta assegnerà una borsa di studio in nome di Sofia ai maturandi. Mentre l’università di Milano-Bicocca, dove la ventenne studiava Sociologia, promuoverà due premi di laurea in suo nome. Potranno partecipare tutti gli studenti dei corsi magistrali che metteranno al centro delle loro tesi "lo studio dei fattori connessi alla violenza sulle donne".