LUDOVICO
Cronaca

Una riforma radicale per ripartire

Ludovico

Di Muzio*

Gli studenti e le studentesse da troppo tempo sono presi in giro. Le istituzioni stanno ignorando la scuola, mentre fanno finta di curarsene. Lunedì eravamo in tantissimi sotto palazzo di Regione Lombardia perché pensiamo che invece la scuola vada curata, perché ha bisogno di essere messa in sicurezza. Molti di noi sono spaventati all’idea di tornare nelle stesse aule di prima: per rispondere a questa paura da mesi chiediamo che il rientro avvenga in sicurezza, altrimenti non può essere considerato tale. Perché la scuola, appunto, si cura, non si chiude o si riapre a metà. Tornare a scuola in sicurezza non significa tornarci con gli attuali protocolli sanitari, con gli stessi mezzi pubblici, nelle stesse aule e nelle stesse classi. Servono test regolari, tracciamento, sistemi di areazione e purificazione dell’aria, presidi medici e termo scanner. Stiamo vivendo un’emergenza scolastica da ormai più di 200 giorni, frutto di anni di tagli. Chiediamo più corse di mezzi pubblici, gruppi classe più ristretti e più spazi, per garantire assunzioni contro il precariato, qualità didattica e sicurezza sanitaria. Regione Lombardia deve smetterla di ignorare il diritto allo studio, portando avanti tagli da milioni di euro e continuando a sperperare denaro pubblico per più del 60% sulle paritarie dove studiano i più benestanti. La Dad a cui siamo stati costretti, poi, ha dimostrato che i metodi didattici frontali non funzionano. Basta pensare agli oltre 34mila studenti a rischio abbandono scolastico, alle migliaia di casi di stress, ansie, problemi psicologici. Anche la scuola prima della pandemia non andava bene: abbiamo bisogno che nel nostro Paese si discuta delle garanzie concrete per rientrare a scuola, di come cambiare la didattica e i suoi metodi, di come cambiare i sistemi di valutazione ormai fallimentari. L’emergenza pandemica ha dimostrato che la nostra scuola va ricostruita da zero. Da oggi inizia "#CantiereScuola": apriamo i cantieri, ricostruiamo i diritti. Verso una riforma radicale della scuola pubblica.

*Coordinatore regionale Unione degli Studenti