"Una farfalla vive poco, ma muore volando". È questa la dedica che Sofia ha ricevuto dai suoi genitori. A poco più di un anno dal suo omicidio, la famiglia Castelli ha voluto regalare una scultura che è stata posizionata sulla tomba della 20enne, uccisa il 27 luglio 2023 dal suo ex fidanzato Zakaria Atqaoui, che aveva aspettato fino all’alba che tornasse dalla discoteca con un’amica, per poi accoltellarla nel sonno. Oltre alla frase incisa in corsivo azzurro, compare anche una grande farfalla. "L’unico regalo che ho potuto farti, Sofia", le dice la madre Daniela. "Il sogno di una mamma: aiutare i figli a realizzare i loro sogni, risparmiare anche quando é difficile, perché quando saranno grandi avranno bisogno di un aiuto - ha scritto su Facebook -. Come ti avrei aiutata: un viaggio speciale, una macchina nuova, l’anticipo per una casa, l’abito da sposa. Non lo saprò mai".
Sofia è stata uccisa dall’ex fidanzato mentre stava dormendo a casa. I genitori erano via, nella stanza accanto alla sua c’era l’amica Aurora, che non si è accorta di niente fino all’arrivo, la mattina dopo, dei carabinieri. Atquaoui le aveva rubato le chiavi di casa il giorno prima. Poi, la sera si era introdotto nell’appartamento, aveva preso un coltello da cucina, si era nascosto nell’armadio. Il tribunale di Monza lo ha condannato a 24 anni di carcere. L’accusa aveva chiesto l’ergastolo.
"Sono certa che la nostra farfalla sia super-orgogliosa della sua mamma che sta riuscendo a trasformare il suo dolore inenarrabile in gesti di amore incondizionato", scrive un’amica di famiglia a Daniela. A luglio, a un anno dalla scomparsa, l’Università Bicocca aveva dedicato un’aula a Sofia, che era iscritta a Sociologia. "Un gesto che sottolinea come l’università sia il luogo da cui deve partire quella rivoluzione culturale necessaria per prevenire ogni forma di violenza", aveva spiegato l’ateneo.
Laura Lana