REDAZIONE MILANO

Una start-up per il controllo qualità Progetto IntegrazioNen in carcere

I detenuti si occupano di migliorare il servizio per la prima EnerTech in Italia con l’impresa sociale Bee4

Coniuga innovazione tecnologica e reinserimento sociale il progetto IntegrazioNeN avviato nel carcere di Bollate. Una start up nata grazie all’incontro tra NeN, prima azienda EnerTech in Italia, e Bee4, l’impresa sociale attiva nell’istituto di pena che occupa circa 90 detenuti. Dopo un periodo di formazione e affiancamento, i detenuti lavorano insieme a NeN per il data entry, la validazione documentale, il controllo e l’inserimento delle autoletture delle bollette dell’energia elettrica, migliorando la qualità del servizio ai clienti.

Un progetto sociale perché favorisce il reinserimento lavorativo dei detenuti, dando loro competenze professionali che potranno essere inserite nel curriculum una volta usciti dal carcere, ma anche un progetto di business perché migliora la qualità del servizio clienti di NeN nell’iter di sottoscrizione delle nuove forniture di energia.

"Il carcere di Bollate è da sempre un’eccellenza nell’ambito delle politiche di rieducazione dei detenuti. E gli effetti di questo modello si vedono: qui il tasso di recidiva è del 30%, contro il 70% di media nazionale. È la dimostrazione che far lavorare i detenuti abbatte sensibilmente la possibilità che tornino a delinquere una volta scontata la loro pena – spiega Pino Cantatore, l’attivissimo presidente di Bee4, che ha in prima persona vissuto un percorso di formazione professionale in carcere prima di fondare la cooperativa –. La direzione lavora per garantire percorsi di rieducazione e opportunità di reinserimento. I detenuti si impegnano attivamente in percorsi individuali di responsabilizzazione e formazione professionale".

"In questo contesto – prosegue Cantatore – Bee4 agisce come ponte con il mondo esterno e favorisce l’interazione con la comunità territoriale in tutte le sue forme: la cooperativa impiega oggi circa 120 persone, di cui 90 con problemi di giustizia, ma puntiamo a raggiungere i 200 occupati entro un triennio. Abbiamo anche detenuti che la mattina raggiungono un ufficio e a fine giornata tornano dentro".Ro.Ramp.