Cormano (Milano) - Una speranza si accende per l’attesa riqualificazione della tranvia Milano-Limbiate, dopo l’interruzione delle corse dell’amato 'Frecciarancio' lo scorso 30 settembre. Nel giro di poche ore, il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini ha risposto all’e-mail scritta l’altro pomeriggio dai rappresentanti dell’Associazione "Utenti del trasporto pubblico" (Utp) e del gruppo Facebook "Salviamo il tram della Comasina", che chiedevano quando verranno stanziati i 26 milioni di euro aggiuntivi, come extra-costi, e necessari per far partire il bando di gara per il completo restyling della storica linea tranviaria, dalla metropoli alla Bassa Brianza.
In una nota, il ministro Salvini precisa che sta "seguendo con attenzione il dossier relativo al tram della Comasina che collega Milano a Limbiate. Gli enti locali, a partire dal Comune di Milano, stanno reperendo risorse per portare avanti il progetto di trasformazione in metrotranvia" dell’attuale linea. Salvini ha dato mandato, concludendo la nota di risposta, ai propri uffici di attenzionare e approfondire il dossier, ribadendo la totale disponibilità a valutare richieste finanziarie da parte degli enti locali. Quindi, se da una parte la manutenzione straordinaria e urgente dell’attuale tratta sembra essere stata definitivamente accantonata, dall’altra il suo completo restyling, rendendola una vera e propria metrotranvia moderna, resta l’unica soluzione da portare a termine sulla "Milano-Limbiate": a maggior ragione, dopo che il Comune di Milano ha approvato, lo scorso dicembre, il progetto definitivo.
A questo punto, deve essere trovata, come hanno specificato i sottoscrittori della lettera a Salvini, Mauro Anzani, Michele Reggiani e Jacopo Stocco, la somma di 26 milioni di euro, stimata per il costo addizionale dei materiali, a causa della crisi economica: il tutto, portando il costo complessivo dell’intera opera infrastrutturale a circa 179 milioni di euro. I pendolari dei tram, i residenti dei Comuni della tratta e i rappresentanti dei Comitati speravano che la cifra fosse inserita nell’ultima Legge finanziaria; ma così non è stato. Da qui, la missiva spedita al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture.