RICCARDO
Cronaca

Un’Europa fondata sulla scuola

Riccardo

Riccardi

Strasburgo, capoluogo della regione della Alsazia-Champagne-Ardenne -Lorena nel nord-est della Francia, sede del Parlamento europeo è posizionata sul confine tedesco. Soggetta alla duplice influenza francese e tedesca evidente nella cultura e nella architettura. Sebbene la

lingua ufficiale sia il francese, la maggioranza della cittadinanza si esprime anche in tedesco ed in inglese. Luigi XIV, nel 1861, rese definitiva l’unione di tutta la Alsazia alla Francia alla quale rimase fino al 1870, quando, trattato di Francoforte 1871 conclusa la guerra franco-prussiana, fu annessa insieme alla Lorena, alla Germania. Dopo la Prima guerra mondiale nel famoso e per certi versi famigerato accordo del 1919, la regione fu restituita alla Francia. La pace di Versailles, che ebbe conseguenze economiche terrificanti sulla Germania, è mirabilmente descritta nel volume di J.M.Keynes (Le conseguenze economiche della Pace ed.

Adelphi) che già nel novembre 1919 lucidamente predisse la vendetta dei tedeschi. Che, con Hitler al potere, scatenarono, con la Seconda guerra mondiale, l’inferno in Europa. Spinelli, nel

manifesto di Ventotene, sognò l’unità del Vecchio Continente. L’Ue, unione di natura

mercantilista, avverte il problema di una difesa militare mancante, soprattutto pendente il conflitto in atto tra Ucraina e Russia. Arrivare almeno ad una confederazione di stati appare utopico. Non impossibile negli anni futuri se si comincia dalla scuola. A Strasburgo ne esiste

una europea. Istituzione trilingue che accoglie un migliaio di ragazzi dalle elementari al liceo.

Questi giovani stanno acquisendo una identità europea ed il senso della libertà di espressione.

“Si può dire quello che si vuole”. L’augurio è che la guerra finisca presto; ma se veramente si vuole una Europa unita che appartenga alle leve del futuro, è necessario che in ogni Stato membro si istituiscano non una ma più scuole europee.